Il Gesù Bambino comprato con la colletta
Un libricino, riaffiorato dalle polveri del tempo, ha fatto capolino da una cantina di Nogaredo. Sopra, incisi in una calligrafia curatissima, i nomi di coloro che, più di un secolo fa, contribuirono all’acquisto di una statua del Gesù Bambino di Praga da collocare nella chiesa del paese. In quel periodo il bambinello in questione era considerato tanto miracoloso e di buon auspicio che nel 1913, una volta racimolati i soldi necessari, una delegazione di Nogaredo si recò a Praga, dove ancora oggi è custodito l’originale, per comprarne una copia da portare in Destra Adige. «In quattro anni, dal 1910 al 1913 - racconta Danilo Bettini, che ha ritrovato la preziosa testimonianza nella sua cantina - i cittadini più devoti, non solo di Nogaredo ma anche di tutti i paesini attorno, si mobilitarono per versare quanto nelle loro possibilità». Il primo ad aderire, si scorge nel piccolo taccuino ingiallito, fu Domenico Bettini, bisnonno di Danilo, seguito dalla moglie Luigia. Poi altri componenti della sua famiglia, tra cui il nonno Federico e il papà Giovanni, allora appena sedicenne. In quattro anni - sul libricino si contano oltre 400 donazioni, raccolte attraverso una decina di rate che man mano venivano spedite a Praga - la popolazione riuscì a mettere assieme 125 corone, l’equivalente di circa 400 euro: una cifra decisamente consistente per il tempo. Le persone meno abbienti contribuivano con 10 centesimi di corona, quelle più agiate anche con 40. Ognuno, insomma, metteva quel che poteva. L’ultimo foglio, che riporta la data 13 dicembre 1913, attesta il versamento delle ultime 6,20 corone necessarie alla causa. Non appena raggiunta la cifra prefissata, un manipolo di abitanti partì immediatamente da Nogaredo alla volta di Praga, probabilmente facendo tappa anche nella chiesa della Vergine Maria Vittoriosa, dove tutt’oggi la statua originale è oggetto di venerazione da parte di fedeli da tutto il mondo. Un viaggio lungo ed estenuante, ma la delegazione lagarina, forte del mandato che le era stato affidato, riuscì a rientrare in paese in tempo per Natale con in braccio una copia del Gesù Bambino. La si collocò, a protezione della comunità, in una nicchia della chiesa parrocchiale di San Leonardo, dove ancora oggi è oggetto di devozione.