Malga Cimana riapre: la sfida di tre ragazze dall'ufficio ai boschi di Cei
Un lavoro dipendente che non dava più soddisfazioni, il desiderio di mettersi alla prova in un’avventura tutta loro, ma soprattutto una voglia smisurata di natura. Ilaria Clappa, Silvia Andreatta e Delfina Irler, 31, 32 e 34 anni, non ci hanno pensato su due volte: malga Cimana, l’oasi montana a pochi passi dal lago di Cei, era la loro occasione. Hanno così partecipato al bando indetto dal Comune di Villa Lagarina e la loro proposta ha vinto, convincendo pienamente la commissione tecnica istituita.
Il 13 aprile la struttura riaprirà finalmente i battenti dopo alcune stagioni in cui la malga «dei Presani», tra fortune alterne, era passata sotto varie gestioni, tra cui quella dei giovani di Smart Lab (stagione 2017) e quella dell’impresa sociale Kaire, che tramite l’associazione Nuovi Orizzonti l’anno scorso aveva perlomeno garantito le aperture nei fine settimana di agosto.
Ora la sfida passa nelle mani di tre amiche, dinamiche e innamorate della montagna, pronte a far rinascere l’area. Come spiega Ilaria Clappa, la giovane titolare di Aldeno, «Era da qualche anno che ci stavamo guardando attorno alla ricerca di una struttura immersa nel verde da prendere in gestione. E di un diverso stile di vita. Il lavoro dipendente non ci aveva dato chissà quali gioie e così abbiamo messo assieme uno staff tutto under 35, poliedrico e con molte competenze in campo turistico, e partecipato al bando». Ilaria, che è iscritta alla Sat e conosce bene la malga e il territorio circostante, in passato aveva già lavorato nel mondo dell’accoglienza e dell’organizzazione di eventi; Silvia e Delfina anche, avendo alle spalle diverse stagioni in rifugi e campeggi ed esperienze dirette nella ristorazione, sia in Italia che all’estero.
Accanto alle tre ragazze ci sarà lo chef Luca Zangoni, volto noto nel panorama culinario trentino, che assieme alla moglie Giorgia proporrà una cucina tipica trentina, attenta alla stagionalità e alle produzioni locali. «Tutti i nostri piatti saranno fatti in casa, utilizzando materie prime del territorio, possibilmente biologiche. Durante l’anno non mancheranno cene e degustazioni a tema con i produttori e le realtà virtuose della zona: l’idea è quella di creare una rete e rafforzare le collaborazioni anche con le Apt, la Rete delle riserve, il Muse e il Museo Civico, i Comuni e le associazioni locali», sottolinea Alice.
Non solo enogastronomia: malga Cimana punterà molto su attività didattiche ed escursioni, con un occhio di riguardo alle tematiche ecologiche. L’area, inserita nella Rete delle riserve del Bondone, offre bellezze uniche. «Sfruttando i sentieri e i percorsi già esistenti, proporremo trekking, uscite di nordic walking e con le e-bike, ma anche incontri formativi e laboratori per i più piccoli, di pittura, riciclo creativo, legati al bosco e alle sue meraviglie - aggiunge la nuova titolare -. Ci piacerebbe diventare un punto di riferimento per chi frequenta questo areale naturalistico: dal 13 aprile e fino a metà ottobre saremo aperti tutti i giorni».
Il Comune, dopotutto, lo aveva messo nero su bianco: tra i requisiti del bando, cercava qualcuno che garantisse un presidio costante in una zona, quella di Cei, che negli ultimi anni, pur di fronte all’indubbia bellezza e alle potenzialità del posto, aveva perso molti servizi. Una scelta di vita, quella di trasferirsi a 1.174 metri, lontano dalla frenesia della città, che Alice, Silvia e Delfina non vedono l’ora di iniziare: «È un luogo magico, a mezz’ora da Trento e da Rovereto, accessibile a tutti sia in macchina che tramite comode passeggiate - aggiunge Ilaria -. C’è un grande prato, immerso nel bosco, e un belvedere mozzafiato sulla Vallagarina. Da qualche settimana, chiavi in mano, abbiamo cominciato le pulizie e i lavori di manutenzione: faremo del nostro meglio per renderlo il più accogliente possibile». Intanto, segnatevi la data di apertura: sabato 13 aprile. E, per aggiornamenti, seguite le giovani imprenditrici sulla loro pagina facebook: malga Cimana.