Sì o no alla Valdastico: nelle Valli del Leno si voterà all'antica, con "balotazione"
Più balotazione per tutti. Non è una forma di tortura, ma un antico metodo di consultazione e votazione, che viene riesumato per la Valdastico.
Il 24 novembre sarà una giornata storica per le Valli del Leno. I cittadini di Terragnolo, Trambileno e Vallarsa saranno infatti chiamati alle urne per esprimersi sul progetto autostradale che «minaccia» i loro territori. I giorni scorsi i tre consigli comunali, riuniti quasi in contemporanea, hanno approvato all’unanimità l’indizione di una consultazione popolare per conoscere la posizione della popolazione in merito al tema «Prolungamento autostrada A31 tra Piovene Rocchette e Rovereto Sud attraverso le Valli del Leno».
La palla passa quindi ai cittadini, che domenica 24 novembre potranno dire la loro attraverso il voto. Ci saranno seggi, scrutatori e registri elettorali. E per garantire la corretta esecuzione delle votazioni anche un comitato per ciascun paese, composto da consiglieri di maggioranza e minoranza. Il tutto a costo zero, grazie ai volontari.
La curiosità più grande, però, sta nella modalità: al posto delle tradizionali schede elettorali saranno consegnate agli aventi diritto che si recheranno alle urne due palline, una bianca per il «sì» e una nera per il «no» all’opera. Un sistema di voto (la «balotazione»), spiegano i sindaci delle Valli del Leno, che si usava in passato nelle nostre comunità per prendere decisioni importanti. E che ora verrà rispolverato.
«Non sarà un vero e proprio referendum - precisa il sindaco di Vallarsa Massimo Plazzer - ma questa consultazione avrà comunque un peso istituzionale, visto che è stata indetta dai consigli comunali, e sociale in quanto chiederà alle comunità di esprimersi a riguardo».
«Per noi - spiega il sindaco di Terragnolo Lorenzo Galletti - è importante avere una base sociale il più larga possibile. Che ci dia manforte in questa lotta contro la Valdastico. E che, al di là delle scelte partitiche, faccia capire al governo provinciale che il collegamento dell’A31 va contro la volontà dei nostri tre paesi».
«In questo mese e mezzo che abbiamo - aggiunge - dovremmo far capire alla gente che prendersi quei cinque minuti per andare a votare sarà di fondamentale importanza per il futuro della nostra valle».
Lunedì sera, a Terragnolo, l’ultimo dei tre Comuni a dare il via libera alla consultazione popolare, c’erano anche i consiglieri di Vallarsa e Trambileno: un segnale di forte compattezza ai piedi del Pasubio. «Ci sarebbe piaciuto convocare un consiglio comunale congiunto, ma per farlo avremmo dovuto cambiare lo statuto: sarebbe stata la prima volta in Trentino», ammettono i tre sindaci. Ma poco importa. Il 24 novembre le tre comunità saranno chiamate ad una decisione storica, che implica tutti ad esercitare la propria responsabilità di cittadini.
«Qui i partiti non c’entrano. C’entra una visione di territorio e di futuro. - sottolinea Franco Vigagni, sindaco di Trambileno - Si tratta di un importante atto di partecipazione pubblica: sulla carta forse non avrà il potere di bloccare l’opera, ma di indicare un’idea diversa di sviluppo sì. Ne vale del futuro delle aree di montagna. Per questo, speriamo in buona affluenza».
La consultazione, come detto, verrà svolta recuperando un metodo antico in uso nelle valli del Pasubio: la balotazione (da cui ballottaggio). A tutti gli iscritti alle liste elettorali dei Comuni di Terragnolo, Trambileno e Vallarsa che si presenteranno ai rispettivi seggi con la scheda elettorale (che non sarà timbrata) e la carta d’identità verranno consegnate una pallina bianca (per il sì) e una pallina nera (per il no). Per l’occasione, e per far sì che i cittadini arrivino preparati al voto, è stato nominato un tavolo di lavoro ad hoc: Martina Nicolussi e Danilo Gerola i consiglieri scelti per Terragnolo, Andrea Martini, Denis Pezzato e Fiorenza Aste quelli per Vallarsa e Maurizio Patoner e Renzo Petrolli per Trambileno. «Un sistema originale ma inattaccabile, che fonda le sue radici nella storia delle nostre comunità», sottolineano i sindaci. Che aggiungono: «Sul tema Valdastico ci è stato detto che i nostri territori saranno coinvolti e che le decisioni non saranno calate dall’alto; abbiamo quindi deciso di chiamare la popolazione ad esprimersi su questo tema rilevante, auspicando che chi ha a cuore la propria terra vada a votare».