Testimonianza di una pendolare «In corriera ogni sera, un disastro: minacce, insulti, vomito, bestemmie»
«Ogni sera al termine del lavoro prendo la corriera che da Trento porta a Riva del Garda: fino a Rovereto va tutto bene, ma dopo, ogni volta è un disastro. Bestemmie, scenate, ingiurie, vomito, ogni sera su quella corsa accade qualcosa che mette profondamente a disagio gli altri passeggeri».
La testimonianza è di Debora Peroni, commessa in un negozio in centro a Trento e che risiede a Riva del Garda.
«Faccio la pendolare da dodici anni, ma la situazione è peggiorata sensibilmente un paio d’anni fa. Io, e le altre persone che viaggiano in queste condizioni, siamo davvero stanchi di vedere calpestato il nostro diritto ad usufruire di un mezzo di trasporto pubblico per cui abbiamo regolarmente pagato un biglietto».
Della situazione critica delle corse extraurbane da e per Riva del Garda se n’è occupato proprio in questi giorni anche la Uil Trasporti (l’Adige di ieri), che ha richiesto senza mezzi termini a Trentino Trasporti Esercizio di affiancare al guidatore una seconda figura con le mansioni di controllore al fine di gestire le situazioni più difficili.
Secondo Peroni, la cui testimonianza è comunque condivisa anche da diversi altri viaggiatori, si tratterebbe di alcuni «gruppetti di persone, per lo più giovani», che «salgono a bordo nella zona della stazione ferroviaria di Rovereto e Mori Ferrovia», e che mostrano «evidenti segni di alterazione o alcolica o per l’assunzione di sostanze stupefacenti».
Sempre secondo quanto riportato si tratta sia di persone di colore che di ragazzini della zona: e se questi numericamente sarebbero di meno, la loro spavalderia e arroganza a volte sarebbe maggiore. «Pretendono di salire senza biglietto - prosegue la pendolare - e poi quando gli viene chiesto, o s’inventano mille scuse per non pagarlo, oppure si arrabbiano e insultano l’autista. O ancora fanno delle vere e proprie sfuriate, con tanto di parolacce, bestemmie e minacce. Tutto questo è diventato inaccettabile».
Il segretaio di Uil Trasporti Nicola Petrolli aveva dunque fatto richiesta di misure urgenti per contrastare questo fenomeno che, anche se non ha ancora portato a veri e propri episodi di violenza, di sicuro mette a repentaglio la sicurezza degli utenti. «Vogliamo - aveva precisato Petrolli - affiancare agli autisti un controllore-verificatore principalmente per motivi di sicurezza». E infatti, raccogliendo le diverse segnalazioni, era stata disegnata una sorta di mappa delle corse più a rischio: da Riva a Rovereto delle 13.45, da Rovereto a Riva delle 17.32 e, appunto, quella da Rovereto a Riva del Garda delle 20.50.
«Io parto da Trento alle 19.55 - riprende Peroni - al termine di una lunga giornata di lavoro, e ho diritto a viaggiare in orario e in una situazione di relativa tranquillità. Questo accade nella prima parte del viaggio, fino a Rovereto, ma poi la situazione praticamente ogni sera degenera. In almeno quattro casi è stato necessario chiamare i carabinieri, e allora la corriera arriva ad avere anche mezz’ora di ritardo. Certi comportamenti sono più marcati con alcuni autisti che con altri, ma di sicuro se ci fosse una seconda figura di controllo, come leggo è chiesto dai sindacati, certe situazioni verrebbero stroncate sul nascere. Ci sono gruppetti di ragazzini che salgono a bordo con piazza e birra, sporcano dappertutto e pretendono di non pagare. Come ci sono adulti che bestemmiano, urlano e a volte vomitano: è disgustoso».
Il disagio vissuto da Debora Peroni è condiviso da altri lavoratori pendolari, insegnanti, dipendenti, gente che arriva alla fine della giornata e chiede di poter rientrare a casa in maniera efficiente e sicura. «A questo punto speriamo che la nostra testimonianza possa servire a far cambiare qualcosa», ammette la commessa trentina.