Il comandante Frisinghelli lascia il servizio attivo: ecco la sorpresa dei vigili del fuoco di Isera che lo aspettano in caserma - Il video

Un piccolo inganno per portarlo in caserma, i vigili del fuoco schierati, il suono della sirena e parecchia commozione: l’addio di Aldo Frisinghelli, nel giorno del suo sessantesimo compleanno, al servizio attivo nel corpo dei vigili del fuoco di Isera è stato emozionante. Hanno preparato tutto, in gran segreto, i suoi colleghi pompieri, con la complicità della moglie che nel tardo pomeriggio di ieri con una scusa, lo ha portato in caserma: ad attenderlo c’erano tutti i vigili con i quali ha condiviso anni di servizio e amicizia, l’ex sindaca di Isera Enrica Rigotti e soprattutto l’affetto, la stima e la gratitudine di un intero corpo dei vigili del fuoco e di tutto il paese. Per l’impegno e i tanti interventi che in questi anni lo hanno visto protagonista. Frisinghelli, come prevede la legge provinciale, deve uscire dal servizio attivo al raggiungimento dei sessant’anni: così, entrato nei vigili del fuoco a 18 anni, dopo 42 primavere di servizio nelle quali è stato anche vicecomandante e nell’ultimo decennio capo plotone, Aldo non sarà più un protagonista in azione ma rimarrà un punto di riferimento per il corpo.

Nei vigili del fuoco Frisinghelli è entrato influenzato dall’amore per l’attività pompieristica di uno zio e oggi ha trasmesso questo forte senso del servizio al figlio Stefano, anche lui volontario nel corpo di Isera.
Il comandante dei vigili del fuoco di Isera Lorenzo Tambosi, dopo l’omaggio dei colleghi sull’attenti all’arrivo di Aldo in caserma, gli ha consegnato una scultura per ringraziarlo per il «senso di abnegazione e l’impegno con cui ha fatto parte del corpo dei vigili del fuoco e lo ha rappresentato in tante missioni, anche fuori regione». Una pacca sulla spalla e un abbraccio virtuali: festeggiamenti più sfarzosi in tempo di Covid non si sono potuti fare, ma l’affetto e l’emozione di tutti erano palpabili. «Per me che sono il comandante direi che più che un amico è un fratello - spiega Tambosi - nel verso senso della parola. Si vede anche dalle foto, spesso ci scambiano per fratelli per davvero, ci assomigliamo pure oltre a nutrire grande affetto uno per l’altro. Come persona è un uomo di grande spessore, come vigile è il nostro istruttore: memore dell’esperienza nel corpo nazionale dove erano all’ordine del giorno nodi, funi, scale e cartello di manovra è un vero esperto. Se dovessi riassumere in poche parole chi è Aldo per noi è l’uomo giusto al posto giusto, sempre. Quello che risolve le situazioni perché ha tantissime capacità e se a cava sempre, indipendentemente dal problema che deve affrontare».

LA FESTA A SORPRESA A ISERA 

 

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