Una croce di 18 metri sul Baldo: Malcesine la vuole, Sat e ambientalisti insorgono
La «Croce Astile», la discussa opera lignea creata per celebrare Papa Giovanni Paoli II e contestata da Cai, Sat e ambientalisti, è quasi «sub judice». Il Comune di Malcesine ha già deliberato in suo favore - si vuole installare la megacroce all’arrivo della funivia sul monte Baldo - ma la questione è ora al vaglio della Regione Veneto per il cambio di destinazione d’uso civico del posto individuato per ospitarla. E a Venezia stanno arrivando sollecitazioni pro e contro il manufatto. A spingere per concedere il via libera sono la Curia di Verona e il Vaticano mentre decisamente contrario è tutto il fronte ambientalista, guidato da Cai e Sat. Che insiste per non scambiare la spiritualità con l’invasione dell’ambiente da parte di una struttura che, dicono, rovina la montagna.
Oltre alle associazioni alpinistiche, comunque, il fronte del «no» è composto anche da Wwf, Italia Nostra e diversi gruppi locali. In Comune, però, non si cede e la mozione presentata dalla minoranza è stata bocciata. Per questo, adesso, si punta su Venezia, cercando di impedire quello che gli ambientalisti chiamano uno scempio.
In questa campagna, come detto, si sono infilate anche le sezioni Sat di Ala, Avio, Brentonico e Mori che hanno aderito alla protesta ma senza coinvolgere i rispettivi Comuni che, d’altro canto, non hanno competenza sul caso.
Per il sindaco di Malcesine Giuseppe Lombardi, comunque, la «Croce Astile» è un ottimo investimento perché produrrà un enorme flusso turistico. E, non a caso, la società che ha proposto il manufatto in onore di Karol Wojtyla è interessata ad organizzare pellegrinaggi dalla Madonna della Corona alla chiesetta sul Baldo portando sul monte migliaia di fedeli.
Le opposizioni, guidate da Stefano Testa, non mollano l’osso. «No, anche perché la delibera e i vari incartamenti sono stati fatti di corsa e secondo noi non sono a norma. Ci avevano provato con Cortina, Valle d’Aosta, Roma e alla fine si è ripiegato su Malcesine. A insistere, tra l’altro, è la Pia Opera Pellegrinaggi srl proprio per organizzare pellegrinaggi da Madonna della Corona alla croce di Papa Paolo Giovanni II invadendo la montagna e mettendo a rischio il sistema».
Insomma, la «Croce Astile» più alta del mondo (sono ben 18 metri di altezza con un diametro di 1,5 metri) realizzata dall’artista Andrea Trisciuzzi in onore del Papa diventato Santo divide la comunità. «Ma queste non sono questioni religiose: - spiegano gli ambientalisti - la montagna è già spiritualità di suo, non serve occuparla con manufatti impattanti, non serve sfruttare la simbologia perché la Natura lo è già di per sé e il monte Baldo, che punta a diventare patrimonio Unesco, ha un equilibrio delicato. Installare opere ciclopiche con il solo scopo di portare più gente possibile in quota contrasta con il concetto stesso di montagna».