Il grande cuore di Anna Maria Coelli: al via un ospedale pediatrico in Congo intitolato al nipote Gabriele
L’ultimo atto d’amore della zia Coelli, storica prof.ssa alle Negrelli, per il nipote morto nel 2007: il ricavato del suo appartamento devoluto all’istituto Don Bosco di Verona. La docente, scomparsa nel 2020 a 74 anni, ricordata qualche giorno fa in una serata pubblica. I lavori per la clinica africana pronti in estate
STORIE DI NATALE Gabriele, il piccolo guerriero
ROVERETO. È stato presentato qualche giorno fa nell'aula magna dell'Istituto don Bosco di Verona l'avvio dei lavori per l'ospedale pediatrico del quartiere di Ruashi nella città di Lubumbashi della Repubblica democratica del Congo, tangibile risultato di un gesto di generosità voluto dalla compianta professoressa Anna Maria Coelli di Rovereto, storica insegnante di lettere alle medie Negrelli, deceduta due anni fa a 74 anni dopo breve malattia.
Consapevole del suo stato di salute, aveva nominato esecutrice testamentaria la sorella Monica, anch'essa docente, a cui aveva affidato la sua volontà di far costruire una struttura medica in Africa, grazie al ricavato dalla vendita dell'appartamento di sua proprietà.
Tale ospedale per espresso desiderio sarà intitolato all'amato nipote Gabriele Confortini, ragazzino esemplare per sensibilità, intelligenza e impegno, deceduto prematuramente nel 2007 dopo lunga malattia - scoperta quando ancora la famiglia risiedeva in Vallagarina e lui frequentava le elementari a Isera - vissuta con pazienza e tenacia.
Non avendo avuto figli Anna Maria si era dedicata molto, oltre che ai genitori deceduti ultracentenari, ai nipoti, ma di Gabriele era stata quasi una seconda mamma, seguendolo particolarmente nella malattia. Gabriele era conosciuto all'Istituto don Bosco dove aveva frequentato la classe prima, ma la zia era da tanto devota al fondatore dei salesiani a cui non mancava di mandare il suo sostegno, che questa volta è stato davvero significativo.
Alla presenza degli studenti delle medie, l'economo dell'Istituto, don Alberto Potes, ha mostrato con diverse slide lo stato dell'arte dei primi lavori che ha seguito personalmente poche settimane fa; la costruzione dovrebbe terminare entro la prossima estate. Là i salesiani hanno già una scuola che prepara i giovani al lavoro, vicino alla quale, abbattuto un vecchio dispensario, hanno gettato le fondamenta della clinica.
Erano presenti all'evento il direttore del Centro di formazione don Roberto Guarise che ha porto i suoi saluti e ringraziamenti con il direttore attivo ai tempi di Gabriele. Ovviamente era presente la famiglia di Anna Maria, il marito Dario Bezzi da Ossana, le altre due sorelle di Anna Maria da Rovereto, la nipote Linda, il cognato Ivano.Monica Coelli ha presentato agli studenti sia la figura della sorella, empatica e solare, che del figlio, accomunati da una particolare sensibilità e generosità, curiosità e profondità, nonché l'iter che ha portato finalmente a concretizzare la realizzazione di un sogno importante che porterà aiuto e salute a tante mamme e bambini di un Paese martoriato da povertà, fame, strutture inadeguate e insufficienti.
Una vicenda esemplare, insomma, che sicuramente lascerà segno anche a questi giovani che hanno raccolto la testimonianza suggestiva. Una storia di grande sofferenza alle spalle, di malattia e di perdita di persone care, ma che ha saputo rigenerarsi in gesti di amore encomiabile.