Anche la Comunità di valle boccia ufficialmente l'autostrada Valdastico nord
L'assemblea - i 17 sindaci più i consiglieri delegati - ha detto no a larga maggioranza alla variante al Pup della Provincia relativa al corridoio Est, che riguarda la grande opera di collegamento con il Vicentino
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VALLAGARINA. L'assemblea della Comunità di valle - i 17 sindaci più i consiglieri delegati - ha bocciato a larga maggioranza la variante al Pup della Provincia relativa al corridoio Est, in pratica la costruzione dell'autostrada Valdastico.
Su 37 votanti, i favorevoli al «no» sono stati 28, 6 gli astenuti (Paola Depretto, Julka Giordani, Michela Speziosi, Walter Bortolotti, Claudio Soini e Luca Costa) e 3 i contrari (Gianfranco Zendri, Ivano Fracchetti e Pamela Fugatti).
La linea di via Tommaseo, dunque, è chiara. E dettagliata visto che sono stati spiegati i 46 motivi di diniego. In sintesi, per capirci, la Vallagarina non vuole uno stradone che colleghi Vicenza con Rovereto attraverso un territorio delicato e sensibile con il forte rischio, oltre che paesaggistico e ambientale, di perdere la sorgente di Spino.
Il commissario Stefano Bisoffi, tra l'altro, aveva già espresso la propria contrarierà all'opera nel settembre 2021.
«Le motivazioni a supporto della decisione sono da ricondursi alle numerose criticità e contraddizioni rilevate, l'accertata non coerenza con gli strumenti programmatici sovraordinati, l'evidente carenza sistematica degli obiettivi generali ed operativi prospettati e la tipologia relativa al modello di mobilità proposto».
La delibera dell'assemblea, adesso, ribadisce il «no» «in considerazione delle macroscopiche insanabilità rilevate».
Lo scorso ottobre, nonostante le indicazioni dei territori, la giunta Fugatti ha adottato il progetto di variante al Pup relativa al corridoio Est.
L'ente intermedio ha studiato la documentazione ed ora ribadisce «di ravvisare elementi, presupposti e condizioni per chiedere la revoca o l'annullamento della procedura di variante adottata, in ragione delle carenze documentali e motivazionali più volte espresse».
Ricorda anche che «l'approntamento di una nuova viabilità infrastrutturata non risulta né prevista né allineata alle strategie provinciali in materia di sviluppo sostenibile recentemente adottate dalla stessa giunta. Gli obiettivi e le linee direttive enunciati dalla Provincia, sul corridoio Est, sono dissonanti, incoerenti e incompatibili rispetto a quelli prefissati in materia di sostenibilità, promozione di modalità di spostamento a minor impatto, miglioramento del trasporto pubblico locale ed intermodale».
Sindaci lagarini e consiglieri, poi, sottolineano che «obiettivo imprescindibile è la salvaguardia della rete idrogeologica della Vallagarina e del contesto limitrofo. Gli interi massicci del Pasubio e della Vigolana, dal punto di vista idrogeologico, sono da intendersi come un sistema altamente fragile ed interconnesso e quindi lo stesso non potrà essere intercettato in alcun modo, nemmeno in maniera tangente da qualsiasi tipo di opera che comprometterebbe in maniera irreversibile sia l'aspetto quantitativo che qualitativo delle fonti idriche ad esso correlate. La completa assenza di filtri naturali e di difese rende le sorgenti suscettibili nei confronti di ogni tipologia di inquinamento che direttamente o indirettamente potrebbe giungere nel perimetro della montagna. Qualsiasi opera che dovesse essere realizzata anche a valle dei moti di filtrazione può costituire un drenaggio artificiale e quindi causare un esaurimento, più o meno repentino, dell'acquifero che alimenta le sorgenti basali, tra le quali in primis le sorgenti di Spino e Acquaviva».