Mezzi pesanti, il sindaco di Folgaria è categorico: «Basta tir sulle nostre strade»
L’amarezza del primo cittadino Michael Rech: «Avevamo esposto cartelli di divieto per il transito dei mezzi lunghi, ma sono stati disattesi. Abbiamo bisogno di un intervento urgente per garantire la sicurezza e un passaggio regolarizzato»
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FOLGARIA. Un altro intoppo si è verificato sulla Strada Provinciale 350 che da Calliano porta sull'Alpe Cimbra a Folgaria. Traffico bloccato, molte persone hanno scelto la via alternativa passando da Terragnolo o scegliendo la statale della Fricca.
«È da tempo che richiediamo una sistemazione definitiva e qualificante dell'arteria, di vitale importanza per gli altipiani. I tir per lo più guidati da autisti stranieri non cessano di frequentare questa via di comunicazione creando spesso intralci al traffico e alla sua fluidità. Questi bestioni della strada incidono anche sul sistema sicurezza che a causa del loro passaggio viene a diminuire», racconta il sindaco di Folgaria Michael Rech.
Lunedì 13 marzo un bisonte articolato ha bloccato il traffico in località Mezzomonte di Sotto. Stava scendendo da Folgaria verso il fondovalle, quando all'altezza dell'ultima casa dell'abitato non è riuscito a fare la curva a causa della presenza di un cantiere programmato per la posa dei tubi di metano.
«Abbiamo esposto cartelli di divieto per i mezzi più lunghi ma sembra che anche i divieti vengano disattesi. L’altra sera, la statale 350 è stata bloccata dalle 18 alle 21 e non certo per colpa della ditta che sta lavorando in quell'area. È un problema di vecchia data e il Commissario del Governo ci aveva promesso che sarebbero stati presi dei provvedimenti in merito. I tir scelgono le nostre strade per un collegamento forse più breve con le zone industriali dell'Alto Vicentino», dice il primo cittadino.
«Non solo è una strada che non permette una dinamica fluida del traffico, quando ti trovi un tir davanti non riesci a sorpassarlo per mancanza di spazio. La statale 350, come del resto anche la 349, hanno bisogno di interventi definitivi che apportino sicurezza, che riducano i tempi di percorrenza e che proibiscano il passaggio di tir atti a trasporti internazionali, se non legati al nostro territorio montano. Non si tratta di errori dei navigatori la scelta di percorrere le due ex statali. Casomai diventa una scelta dettata dalla brevità del percorso».
«La presenza di camion articolati e non solo su queste arterie crea disagio agli abitanti della montagna, ma penalizza anche il transito dei turisti. Non dimentichiamoci che molti camion che affrontano la salita o la discesa pericolosa surriscaldano i motori ed i freni. Abbiamo bisogno di un intervento urgente per regolarizzare la viabilità e per accrescere la sicurezza. Solo così possiamo dare alla viabilità che porta sull'Alpe Cimbra una definitiva e collaudata qualità viaria», sottolinea Rech.
Da notare il fatto che il passaggio dei Tir sulla strada 350, in certi momenti, ha causato anche un blocco di ambulanze in codice rosso. La montagna, per vivere, ha bisogno di una viabilità sicura e intelligente. Le vie di comunicazione, in questo senso, fungono da servizio basilare. «Non c'è dubbio - conclude Rech - anche in virtù del fatto che, in questi ultimi anni, le nostre zone sono sempre più ricercate dai turisti».