Mori, spaccata notturna al negozio di bici: danni e bottino da decine di migliaia di euro
Un’auto rubata è stata usata come ariete, l'allarme del Mountain&Bike di via del Garda è scattato alle 4.32 di mattina: in una manciata di minuti i ladri hanno portato via mezzi di alta gamma e abbigliamento. Prima di sfondare la grande vetrata hanno spostato i pesanti porta vasi: la refurtiva è stata caricata su un’altra macchina, anche questa rubata
MORI. Sono entrati alle 4.32 di martedì notte e sono usciti una manciata di minuti dopo con almeno quattro bici d'alta gamma e probabilmente abbigliamento tecnico raccolto dagli scaffali che avevano attorno. Un colpo da decine di migliaia di euro che pesa sui titolari del Mountain&Bike di via del Garda a Mori. C'è il valore della merce sottratta e il costo della grande vetrina (antisfondamento e fatta su misura) che i rapinatori hanno abbattuto usando un'auto (rubata e poi abbandonata) come ariete.
E su un'altra macchina - anche questa risulterebbe rubata poco prima - hanno caricato la merce per sparire nel nulla. Vie di fuga ne avevano a disposizione visto che il negozio si trova sul tratto cittadino della strada che collega Rovereto al lago di Garda.
Potrebbero quindi essere scappati in direzione della città della quercia, di Riva oppure essere entrati in A22.Una tegola pesante per Tania Grottolo e Nikolas Vanzetto, i due giovani che hanno messo in piedi, dieci anni fa, una realtà commerciale partendo dalla loro comune passione per le due ruote. E che adesso devono fare i conti con la rapina compiuta con ogni probabilità da una banda specializzata. Il modus operandi, infatti, ricalca quello di altri furti ai danni di negozi di bici e la freddezza e la rapidità con la quale hanno agito i malviventi, fa ritenere che nella notte fra lunedì e martedì non sia entrati in azione dei principianti. Indagano i carabinieri.
Ma ecco la ricostruzione di quello che è successo. L'allarme è scattato pochi minuti dopo le 4.30 di martedì mattina, ma i malviventi avevano iniziato a "lavorare" prima. «Davanti alle vetrine - spiega Tania - abbiamo delle pesanti fiorire. I ladri le hanno spostate per liberarsi la strada». Poi uno di loro, al volante di una Citroen Picasso ha ingranato la prima e accelerato sfondando la grande vetrina. «È scattato l'allarme collegato alle forze dell'ordine e ai nostri cellulari - racconta ancora Tania - e diverse persone che abitano in zona hanno chiamato il 112 dopo esser state svegliate da un rumore fortissimo». Il punto dove si trova il negozio, infatti, è circondato da abitazioni ed è davanti alla casa di riposo.
L'allarme, quindi, è scattato immediatamente, ma i pochi minuti a disposizione sono stati sufficienti per i ladri. La vetrata è caduta verso l'interno del negozio ma questo non ha impedito ai malviventi di muoversi velocemente.
«Al momento è difficile dire cosa abbiamo rubato - spiega ancora la titolare - ma sicuramente sono sparite le quattro bici che erano in esposizione in questa zona. Il valore? Solo una costa 7mila euro».
Il negozio ha uno sviluppo a "L" e i ladri sono riusciti ad entrare sul lato corto e non hanno potuto cercare refurtiva nell'altra zona perché la sera il passaggio viene interdetto con degli ostacoli. Dovevano agire con la massima velocità e quindi non potevano cercare altrove rispetto alla zona in cui si trovavano. In una manciata di minuti hanno caricato almeno quattro biciclette dal valore importante su una macchina che avevano appena rubato e probabilmente sono riusciti a prendere altro materiale, ma è difficile dirlo ora perché l'inventario è ancora in corso.
Con il bottino caricato sono quindi fuggiti prima di essere intercettati. Spariti i ladri, terminato il sopralluogo dei carabinieri per chi nel negozio è impiegato, è iniziato il triste lavoro di sistemazione. Dei pannelli di legno chiudono provvisoriamente il vuoto lasciato dalla vetrina sfondata ma all'interno ci sono milioni di schegge di vetro che devono essere tutte eliminate. Ed è necessario fare l'inventario puntuale di quanto non c'è più anche per fini assicurativi. E valutare cosa è irrimediabilmente rovinato e quindi non più vendibile. Ma. D.