«L'hanno portata via e picchiata, ma ora la gatta Stellina è salva»
Mori, l'allarmante vicenda della giovane micetta che è stata ritrovata dopo due settimane, molto lontano da casa, a Ravazzone. La proprietaria: «Era ferita, denutrita e spaventata, sono convinta che sia stata picchiata e abbandonata».
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MORI. Barbara Mattei abita a Mori insieme al compagno e alla figlia in un condominio poco distante dalla stazione locale dei Carabinieri. Da più di due settimane stava cercando disperatamente la sua gattina che era scomparsa nel nulla da Via Alcide Degasperi/Via Terra Nera.
Stellina (nella foto), due anni, bianca e rossiccia a pelo lungo, era sparita l'otto di gennaio scorso senza lasciare traccia; e prima non si era mai allontanata dal cortiletto dietro casa.
«Stellina - racconta Barbara - è sterilizzata ma purtroppo non ancora chippata, perché avevo programmato di passare dalla mia veterinaria a breve. Di solito di giorno stava in cortile. Ieri ci ha chiamato al telefono la signora Barbara Bona, dalla zona di Ravazzone, per avvisarci di averla ritrovata: è in pessime condizioni, ma è viva».
Mentre racconta tutta la storia Barbara è molto preoccupata perché ha appena consegnato la sua gattina nelle mani della veterinaria presso l'ambulatorio medico Destra Adige Galvagni e Corte di Villa Lagarina.
«Pensavamo che qualcuno l'avesse accolta in casa, perché disorientata o spaventata, ma date le condizioni in cui l'abbiamo ritrovata - ferita, denutrita e spaventata - sono convinta che sia stata picchiata e abbandonata a Ravazzone in questo stato. Non ho parole per ringraziare la signora Bona per avermi chiamato. Ora speriamo che la veterinaria riesca a salvarle la zampa davanti, perché sotto c'è un buco enorme».
«In condominio siamo sei famiglie e andiamo tutti d'accordo, perché amiamo gli animali. Abbiamo cani e gatti che giocano insieme. Erano tutti preoccupati e mi hanno aiutato nella ricerca. Avevo messo ovunque volantini e dopo aver letto l'articolo de l'Adige di qualche settimana fa sui gatti scomparsi, mi ero subito attivata per diffondere l'appello di ricerca anche tramite i social network».