Lavarone: rinasce il drago di Vaia, dopo l'incendio doloso, ma «non sarà la copia di quello di prima»
Lo scultore Martalar al lavoro, grazie alla raccolta fondi dopo il rogo, che ha visto 1600 persone donare un’offerta
LAVARONE. Dopo l’incendio che lo scorso agosto ha incenerito il Drago Vaia sono state numerose le persone che hanno partecipato alla raccolta fondi per sostenere la ricostruzione. Manca poco. A inizio estate a Lavarone si attende la nuova opera dello scultore Martalar: un drago rinato, come l’Araba Fenice, dalle sue ceneri.
L’opera del Drago Vaia è stata realizzata tra ottobre e novembre 2021 dallo scultore di Asiago Marco Martalar all’interno del progetto Lavarone Green Land. Con i suoi 6 metri di altezza e 7 metri di lunghezza, era costituita da 2.000 pezzi di legno della tempesta Vaia e da 3.000 viti.
Era un'opera unica nel suo genere a partire dalla realizzazione. Mentre di solito lo scultore toglie il legno per arrivare al risultato finale, qui i pezzi di legno rimasti dalla tempesta, che ha abbattuto milioni di alberi nei boschi di tutto l’arco alpino, sono stati assemblati per creare qualcosa di unico, simbolo di resilienza e forza.
Durante il primo anno di vita del Drago, nato per mantenere il ricordo di quanto era successo con l'arrivo della tempesta Vaia, le persone che hanno visitato l’opera sono state più 40.000 e il fenomeno ha avuto particolare risonanza sui social grazie alle tante condivisioni di foto delle persone insieme alla scultura.
Nell’agosto del 2023 il Drago brucia per mano umana, lasciando solo cenere e grande sconforto nell’autore e in tutta la comunità, ma anche in tutte le persone che in qualche modo si erano affezionate alla sua storia. Viene immediatamente lanciata una campagna di crowdfunding a cui partecipano più di 1.600 persone, provenienti da tutta Italia e anche dall’estero (molte delle quali non avevano avuto modo di visitare il drago di persona), e che permette di iniziare i lavori per la ricostruzione dell’opera. Qualche giorno più tardi un uovo spunta tra i resti del Drago: è l’inizio della rinascita.
Il nuovo Drago, che vedrà la luce a inizio estate 2024, sempre all’interno del progetto Lavarone Green Land, simboleggia forse ancora più del precedente la resilienza e la volontà di ricominciare.
Da settimane Marco Martalar è impegnato nel lavoro sulla sua nuova creazione che rimane però ancora un mistero: “Sto lavorando notte e giorno alla nuova opera e posso solo rivelare che il fumo e il fuoco sono due elementi caratterizzanti. Del resto, è un drago, un drago che rinasce più forte e potente di prima.”
Insomma, il nuovo Drago Vaia non sarà una copia del suo predecessore ma porterà con sé il suo vissuto, quello di un Drago che è bruciato e che è rinato dalle sue stesse ceneri.
Nel frattempo, fra grifoni del Tesino, lupe del Lagorai, cavalli della Rendena, scultura in Marcesina, l’opera di Martalar si è moltiplicata ovunque.