Disagio / Dramma

«Devo uccidere qualcuno», panico all'ufficio postale di Avio per una anziana fuori controllo

Lunedì ha preso per il collo una cliente, sono accorsi sindaco e vice a calmarla. Ieri ha devastato l’ufficio e le apparecchiature. E la settimana scorsa ha aggredito i sanitari all’ospedale di Rovereto

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di Nicola Guarnieri

AVIO. «Devo uccidere qualcuno!». Con queste parole una signora di 67 anni ha messo a soqquadro l'ufficio postale di Avio dove, due giorni prima, aveva preso per il collo una cliente. Tutto perché il terminale, in quel momento, era scollegato e l'impiegata non riusciva a consegnarle i 50 euro richiesti. E, come in una sorta di film hollywoodiano, a intervenire per riportare alla calma una situazione degenerata, e a rischio di lasciare feriti sul campo, sono stati il sindaco Ivano Fracchetti e il suo vice Alvise Salvetti, improvvisatisi sceriffi in attesa dell'arrivo delle forze dell'ordine, in quel momento impegnate altrove.

Una storia, è il caso di dirlo, di ordinaria follia visto che alla base del gesto ci sarebbe proprio uno squilibrio psichico. Che comunque è costato svariati danni e, soprattutto, uno spavento ad una donna che si trovava lì per caso, una ristoratrice che ha dovuto subire, suo malgrado, la furia di una cittadina decisamente arrabbiata.

L'assurdo episodio, come detto, è stato suddiviso in due giornate. La 67enne, infatti, ha esternato con violenza il proprio disappunto lunedì mattina e ieri ha bissato, rompendo i tablet per la firma elettronica, buttando a terra i totem con i volantini di Poste Italiane e provando a rimuovere il vetro che separa il pubblico dai dipendenti.

Il peggio si è rischiato lunedì quando - di fronte ai problemi del sistema che non consentivano operazioni (non certo per colpa degli addetti, ovviamente) - si è girata verso l'unica persona presente nell'ufficio saltandole al collo.

É la stessa vittima dell'aggressione a raccontare il fatto. «Ho vissuto davvero una brutta esperienza. La signora era visibilmente fuori, doveva picchiare qualcuno, come ha gridato, ma c'ero solo io. Mi ha messo le mani al collo ma per fortuna non mi ha fatto male. Certo, è stato un grandissimo spavento. Purtroppo ero nel posto sbagliato al momento sbagliato».

Chiaro, a quel punto, l'allarme al 112 ma le pattuglie erano impegnate in altri interventi anche se hanno accelerato i tempi per raggiungere via Dante. L'impiegata, però, ha allertato anche il sindaco che, assieme al vice, è corso subito in ufficio. «Siamo arrivati in un attimo - spiega Ivano Fracchetti - e abbiamo trovato la signora decisamente arrabbiata con la ragazza delle Poste perché il sistema era bloccato e non riusciva a farsi dare 50 euro. Quello che ha trovato in giro l'ha gettato in terra, ha rotto i tablet e continuava a gridare "devo ammazzare qualcuno"».

Ieri mattina, poi, il secondo atto: la stessa 67enne si è ripresentata al bancone ed è andata subito in escandescenze, fermata solo dall'arrivo tempestivo di carabinieri e polizia locale. L'ufficio postale, ovviamente, è stato chiuso mentre gli astanti cercavano di calmare l'esagitata per accompagnarla in ospedale. Dove lunedì si era rifiutata di andare. Anche perché sabato, al pronto soccorso del Santa Maria del Carmine, si era resa protagonista di un altro episodio di violenza, alzando le mani contro medici e infermieri.

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