Il mistero di Calliano, secondo in Italia fra i piccoli comuni nel gioco d'azzardo
La comunità locale continua a interrogarsi sui dati contenuti in un dossier riguardante il 2023, che rivela che in media stati spesi online 12.749 euro ad abitante. Inoltre, il Comune lagarino risulta avere un altro primato: quello della maggiore incidenza delle vincite
AZZARDO In un anno i trentini hanno speso oltre 400 milioni online
CALLIANO. Emergenza gioco d’azzardo online a Calliano. Nel Comune dell’Alta Vallagarina, poco più di duemila abitanti, la gente in media nel 2023 ha giocato su siti internet di scommesse, poker, lotterie e gratta e vinci vari, 12.749 euro a testa.
Un dato abnorme, iperbolico, che il sindaco Lorenzo Conci non può che bollare come «irreale. Ma stiamo scherzando?». Eppure, a meno di clamorosi - quanto però improbabili - errori di calcolo, il dato è proprio questo, ed è contenuto nel dossier “La diffusione dell’azzardo online nei piccoli Comuni italiani”, costola di recente pubblicazione del “Libro Nero dell’azzardo online”, prodotto da Cgil, Federconsumatori e Isscon (Istituto studi sul consumo) sulla base dei dati forniti dall’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli di Stato.
Quindi, è ben difficile che il dato riferito a Calliano sia errato. Anche se sorprendente. Tanto più che nel 2022 i soldi procapite spesi sui siti di gambling e lotterie a Calliano erano “solo” 1.196 euro.
Quindi, come spiegare il salto verso l’alto, che ha proiettato la comunità di Calliano al secondo posto assoluto in Italia tra i piccoli comuni (tra 2.000 e 9.999 abitanti) dediti al gioco d’azzarso online, dietro alla sola Anguillara Veneta (Padova)?
I ricercatori che hanno stilato il report avanzano qualche ipotesi. Esiste, scrivono nel report, «la possibilità che in alcune aree urbane secondarie si sviluppino importanti poli di generazione dei volumi di gioco legati all’attività di conti online di “giocatori professionisti” che “investono” mensilmente sulle piattaforme decine di migliaia di euro. Il decentramento della generazione dei volumi di gioco verso realtà demograficamente ridotte può però anche essere una delle modalità attraverso le quali la malavita organizzata individua aree più nascoste per il riciclaggio del denaro e per le proprie attività».
Quindi, riciclaggio di denaro. Potrebbe - è ovviamente un’ipotesi - essere questa la spiegazione del poco invidiabile caso di Calliano. Tanto più che il Comune lagarino (peraltro unico centro Trentino nella top 100 in Italia) è caratterizzato da un altro primato: quello della maggiore incidenza delle vincite: il 99,6% del giocato viene recuperato con le vincite, lasciando alle “bische” online (le uniche ovviamente a vincere sempre) solo lo 0,4% del monte economico “investito” in casinò online e similari.
Un dato molto distante dal 4,3% di Stefanaconi (provincia di Vibo Valentia), dal 4,7% di Oulx (Torino) o il 5,7% di Amalfi (Salerno).
Secondi i dati delle agenzie di Stato nel 2023 a Calliano sono stati spesi nel gioco online (quindi al netto di tutti i soldi investiti nei classici “Gratta e vinci” o il Lotto in tabaccheria) 19.099.158 euro.
Di questi, sono stati lasciati al sistema come perdite solo poco più di 71mila euro. Quindi, a Calliano non solo si gioca tantissimo, ma si è anche molto, molto bravi nel farlo. Quale che sia la spiegazione, resta l’abnormità in termini assoluti del fenomeno. Una vera doccia fredda per le comunità e gli stessi amministratori.
«Tante le realtà - scrivono i ricercatori - dove era ignota o quasi l’esistenza di una emergenza azzardo, almeno di quello online. Tanto lo stupore quando i numeri risultavano inspiegabilmente enormi; reazioni a volte di incredulità, da parte di sindaci e amministratori. Ma c’è anche chi ha organizzato immediatamente iniziative di approfondimento e sensibilizzazione nel proprio Comune, chi si è interrogato su quei numeri e sulle azioni per ridurli, chi ha inserito il rapporto tra gli elementi che parlano del livello di legalità in quel territorio».
Staremo a vedere. Per parte sua il sindaco Conci promette approfondimenti celeri. Una reazione doverosa, considerato che, come si legge nel report, «esiste una relazione inversa fra la situazione socioeconomica finanziaria e l’incremento della raccolta complessiva dei giochi d’azzardo.
All’acutizzarsi della crisi (reale o percepita) corrisponde una crescita della propensione al gioco e una conseguente contrazione dei consumi. Motore di questa dinamica, alimentata dalla crescente pubblicizzazione dei giochi d’azzardo legali, è l’idea illusoria di una vincita in grado di garantire la risoluzione “in un colpo solo” dei problemi economici correlati alla crisi».
Il sindaco Lorenzo Conci, raggiunto dall’Adige per un commento sul report, è saltato sulla sedia alla lettura del dossier: «Sono allibito. Sono dati irreali, andiamo. Comunque, contatterò subito i ricercatori autori dello studio».
Sindaco, pensa che ci sia un errore?
«Guardi, così su due piedi non so. Certo la cosa va approfondita. Insomma, siamo un paese giovane. Nel nostri 2.000 abitanti ci sono tantissimi bimbi. Quindi, se togliamo i bambini e gli anziani dalla statistica, risulta che ogni adulto di Calliano spende ogni anno 20mila euro e più in gioco d’azzardo online? Ma andiamo...».
Eppure il dato è questo.
«E deve esserci una spiegazione. Come amministrazione comunale abbiamo confronti costanti con le forze dell’ordine e i servizi sociali, una dinamica di queste dimensioni non potrebbe essere passata sotto silenzio. Insomma, se ci fosse un’“epidemia” di ludopatia di queste dimensioni lo saprei».
E poi, fino al 2022 Calliano era un paese “normale.
«Appunto. Cosa è successo nel 2023? È arrivato un milionario che spende più di un milione al mese nel poker online? Mi sembra irreale, lo ripeto. Ma certamente approfondiremo la cosa. Il report è stato subito condiviso con la giunta e le forze dell’ordine».
Secondo il report a Calliano sono stati giocati nel 2023 più di 19 milioni di euro sui siti online di scommesse, lotterie e poker.
«Quindi, ogni giorno nella case di Calliano si spendono 52mila euro in poker online e lotterie sul web? Non ci posso credere».
Il dossier mette in evidenza che in diversi casi le cifre “anomale” riferite ad un Comune sono da legarsi alla presenza di qualche singolo “giocatore professionista”, che spende moltissimo e magari lo fa per conto della criminalità organizzata, per riciclare i soldi sporchi. «Logico, viene da pensarlo. E per questo è tanto più urgente una verifica di questi numeri. La cosa non finisce qui», conclude il sindaco.