Si trova faccia a faccia con i ladri e li fa scappare: “Si sono giustificati dicendo che erano costretti a farlo per mangiare”
«Non avevo paura, ero arrabbiata» racconta Janette Roldan, americana che abita a Tierno. «E quello che mi è successo lo voglio raccontare perché la gente deve stare attenta, i ladri ci sono in giro e noi dobbiamo prendere tutte le precauzioni necessarie per difenderci»
RAVINA I ladri rubano anche l'urna con le ceneri del cane
TIERNO. Si è trovata faccia a faccia con i ladri che stavano cercando di entrare in casa sua e, invece di scappare e chiedere aiuto, li ha affrontati. «Non avevo paura, ero arrabbiata» racconta Janette Roldan, americana che abita a Tierno. «E quello che mi è successo lo voglio raccontare perché la gente deve stare attenta, i ladri ci sono in giro e noi dobbiamo prendere tutte le precauzioni necessarie per difenderci».
L'incontro è avvenuto venerdì sera. «Stavo tornando a casa - racconta Roldan - e quando sono arrivata sulla porta ho visto che c'era una corda con moschettone sulla porta e lì vicino un piede di porco. Due cose strane sulle quali stavo rimuginando quando mi sono accorta che la luce nel bagno era accesa. Non mi ricordavo di averla lasciata così e sono entrate per capire la situazione. Perché sì, ho pensato ad un possibile furto».
Ma inizialmente la donna si è tranquillizzata. «In cucina, sul tavolo - spiega - c'erano due borse con dei regali che erano lì, esattamente come le avevo lasciate. Sono quindi andata al piano di sopra e sono entrata nella mia camera. Ho acceso la luce e mi sono resa conto che fuori, sul balcone, c'era qualcuno con un trapano».
A questo punto la donna è fuggita? «No, ho aperto la porta finestra - prosegue - e li ho visti scappare verso la terrazza del piano inferiore. Sull'infisso c'era il segno del trapano e per terra della segatura: stavano cercando di entrare». La donna, armata della torcia del cellulare, ha rincorso i due che avevano il viso coperto dal passamontagna. «Non avevo paura era molto arrabbiata e volevo che se ne andassero e che capissero che quello che avevano fatto era sbagliato. Li ho affrontati, ho detto loro tutto quello che pensavo e si sono "giustificati" spiegando che erano costretti a rubare per mangiare.
"Trovatevi un lavoro" ho risposto e alla fine sono scesi dal terrazzo e sono scappati nelle campagne. Da quello che poi ho capito i malviventi avevano utilizzato il mio balcone per cercare di entrare nella casa dei miei vicini. Erano lì quando sono arrivata e li ho messi in allarme perché ho richiamato il gatto ad alta voce e quindi si sono spostati verso la mia casa, non sapendo che di lì a poco mi avrebbero incontrato».