Missiva / La soddisfazione

Nomi, re Carlo III d’Inghilterra scrive ai nonni in Rsa. “Felici per la sua lettera”

«É un'iniziativa straordinaria quella che ha coinvolto i nostri ospiti - spiega il direttore Livio Dalbosco -. Coordinati da Romano Ceschini, appassionato conoscitore degli ambienti della "Royal Family", la famiglia reale inglese, i residenti hanno deciso di scrivere una lettera al re. Con grande sorpresa e gioia, nei giorni scorsi è arrivata una risposta direttamente da Buckingham Palace»

di Nicola Guarnieri

NOMI. É il «reale» più conosciuto e fotografato al mondo. Re Carlo III d'Inghilterra, nonostante gli impegni politici e mondani, è riuscito comunque a trovare il tempo per rispondere ad una lettera inviata nientemeno che dagli anziani ospiti dell'Opera Romani. Siamo a Nomi, Vallagarina, Trentino non certo colonie del Regno Unito ma al monarca d'Albione non importa la «location», quello che conta è colloquiare magari usando un sistema che per i giovani è da archiviare: la posta ordinaria. Non a caso quella missiva scritta dai nonni di Nomi è stata presa in considerazione da Buckingham Palace che ha risposto. Per galateo? O forse perché, vista l'età di Re Carlo, meglio tenersi care le strutture di accoglienza e cura degli anziani?

«É un'iniziativa straordinaria quella che ha coinvolto gli ospiti della nostra Rsa. - spiega il direttore Livio Dalbosco - Coordinati da Romano Ceschini, appassionato conoscitore degli ambienti della "Royal Family", la famiglia reale inglese, i residenti hanno deciso di scrivere una lettera a Sua Maestà Re Carlo III. Con grande sorpresa e gioia, nei giorni scorsi è arrivata una risposta direttamente da Buckingham Palace».

L'idea, dunque, è venuta a Ceschini che da anni coltiva un profondo interesse per la monarchia britannica. Grazie al suo entusiasmo e alla sua guida, i nonni di Nomi hanno deciso di inviare una missiva oltre Manica in cui hanno espresso ammirazione per la figura di Carlo, la sua dedizione al ruolo e il suo impegno per il Regno Unito e il Commonwealth e, già che c'erano, invitandolo a visitare la loro casa di riposo.

La risposta dal palazzo reale londinese, giunta con un elegante sigillo ufficiale, ha emozionato profondamente gli ospiti. Nel messaggio, il Re ha ringraziato calorosamente per i pensieri affettuosi e ha espresso apprezzamento per l'iniziativa degli anziani di Nomi, sottolineando quanto gesti di questo tipo siano significativi per lui e per la Famiglia Reale.

Il momento della lettura dell'epistola inglese è stata un'occasione speciale per i residenti e il personale che si sono riuniti per condividere quest'esperienza davvero singolare. Il documento sarà ovviamente incorniciato ed esposto nella struttura, come testimonianza di un legame simbolico che ha attraversato i confini nazionali.

«È stata una grande emozione per tutti noi. - commenta Romano Ceschini - Questa risposta rappresenta un riconoscimento al valore e alla saggezza dei nostri anziani che hanno avuto l'opportunità di dialogare, seppure simbolicamente, con una figura di così alto profilo».

L'iniziativa ha dimostrato ancora una volta come la cultura e la curiosità possano unire le generazioni e portare a esperienze straordinarie, anche in contesti che sembrano lontani dalle grandi vicende del mondo.

«La lettera inviata da Buckingham Palace rappresenta un documento che resterà nella memoria collettiva della comunità di Nomi, un esempio di come anche i piccoli gesti possano lasciare un grande segno».

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