Ala, la protesta dei cittadini esasperati dalle montagne di rifiuti nelle «isole ecologiche»
Problemi di raccolta, confusione per il cambio di modalità, ed anche furbetti che e approfittano per conferimenti illegali, parte una raccolta firme
ALA. Ennesima protesta intorno alle isole ecologiche di Ala. A poche settimane dall’arrivo della raccolta porta a porta, introdotta giusto questo mese, per ora nelle frazioni a nord alcune aree di conferimento dell’immondizia si presentano in uno stato pietoso fra cumuli di sacchi e sacchetti riversi fuori dai cassonetti della differenziata.
Le fotografie, inviateci dai cittadini, valgono più dei commenti. Il disordine è plateale. E nei social rimonta l’indignazione fra chi decide d’esprimersi. La speranza degli alensi, in breve, è che nel giro di qualche mese il porta a porta ridia un’immagine degna e decorosa alla città. Ma i più, a dire il vero, si mostrano scettici di fronte alla novità, di cui peraltro si sta parlando da anni e non solo nelle recenti assemblee pubbliche.
L’auspico adesso è uno solo. Che le isole ecologiche stracolme siano svuotate da chi di dovere. Allo stesso tempo è evidente come alle aree rifiuti si trovino ammassati dall’utenza anche scarti che, al di là di plausibili ritardi nei ritiri, lì non potrebbero proprio stare. In sostanza, le tracce di conferimenti irregolari. Per di più sotto la telecamera del Comune.
Ieri fra le piazze fisiche e virtuali è proseguito il tam tam. Un po’ polemico, un po’ reportage, date le decine di immagini scattate alla spazzatura e i paralleli col boomerang del servizio promozionale passato in tv per candidarsi a “Il Borgo dei Borghi”. Anche ad Ala ha iniziato a girare una petizione, per ora firmata da una ventina di persone sul sito change.org che, a differenza della petizione nata a Mori per riavere le isole ecologiche ma con le campane interrate, chiede la «rivalutazione» del «piano raccolta rifiuti 2025».
A lanciare le sottoscrizioni l’alense di Santa Lucia Maria Angela De Maglie: «Vivo da molto tempo in questo incantevole territorio ed il degrado a cui ho assistito particolarmente negli ultimi anni, mi spezza il cuore. Il nuovo piano di raccolta rifiuti introdotto all’inizio del 2025 ha causato innumerevoli disagi per noi cittadini. I rifiuti non vengono più raccolti per settimane, con sacchi e bidoni che intasano le strade strette dei nostri paesi. Il ritiro del residuo contenente pannolini e traverse ogni due settimane è inaccettabile soprattutto in periodo estivo» si legge nella petizione.
«Isole ecologiche lasciate allo sbando in quanto verranno definitivamente chiuse. Quando e come verranno smaltiti i vecchi bidoni? Questo modello senza senso ci lascia nell’incertezza sulle tante promesse di riciclo. Questa politica deve essere più democratica in quanto noi tutti cittadini paghiamo per questi servizi» motiva la residente. «Eravamo la perla dell’Italia per molti aspetti e, come regione autonoma, dovremmo mostrare un esempio di corretta gestione».
Qualcuno fa anche notare che ad Ala e in varie frazioni al momento il porta a porta «non è nemmeno iniziato». Si chiede di «rendere partecipi» gli abitanti «su eventuali decisioni con l’accoglimento di nuove idee (a oggi non specificate, ndr) da parte dei cittadini». Domani e il primo marzo, ore 9-12 e 14-17, invece i cittadini potranno andare al cantiere comunale a ritirare in proprio i bidoncini. «Puoi ritirarli di persona», comunica il Comune dai canali ufficiali rivolgendosi a chi «non era in casa quando gli addetti di Dolomiti Ambiente sono passati a consegnare i dispositivi per la raccolta porta a porta» e all’utenza che non li ha ancora ricevuti.