Quelli che salvano i rospi dalle auto: l'impegno di decine di volontari a Loppio
Sono i protagonisti del progetto “Save the Prince” in aiuto di migliaia di anfibi che ogni primavera cercano di raggiungere il lago dalle montagne, per accoppiarsi. L’invasione delle carreggiate è un pericolo, barriere a bordo strada e attraversamenti interrati non bastano: tanti animali vengono portati a mano in acqua
L'INIZIATIVA Salviamo i rospi: volontari in azione di notte sulle strade
MORI - Sulle rive del lago di Loppio aiutare fa rima con salvaguardia e tutela ambientale. Lo sanno bene i numerosi volontari di "Save the Prince", progetto sovraregionale che mira a preservare le rotte migratorie degli anfibi in Trentino e, in particolare, nel territorio che abbraccia i 112 ettari dell'area paludosa lagarina. Promosso da Wwf Trentino e Lav, da quest'anno è supportato anche dal Museo delle scienze di Trento.
Ogni anno milioni di rane, rospi, salamandre e tritoni sono vittime del traffico stradale europeo: identificando i siti in cui il rischio di mortalità è elevato, il progetto menzionato accosta gli interventi di salvataggio diretto (spostando gli animali da un lato all'altro della strada) alla sensibilizzazione socio-culturale e alla raccolta di dati.
«Il lavoro dei volontari risulta vitale per gli anfibi e per la comunità scientifica - spiega Gionata Stancher, responsabile della sezione Zoologia della Fondazione Museo civico di Rovereto -. Occupandosi di divulgazione, il nostro museo è in stretto contatto con i referenti progettuali di "Save the prince", i quali consentono un costante monitoraggio delle specie presenti a Loppio. La stagione migratoria, cominciata da qualche settimana, durerà sino a fine aprile. Rospi e tritoni sono animali affascinanti: la loro doppia vita presenta una biologia singolare, nonché abitudini stagionali. Nascosti nel terreno, sono soliti uscire di notte tutelati dal loro colorito mimetico.
È incredibile assistere invece al loro risveglio riproduttivo: migliaia di individui, maschi e femmine, lasciano i loro rifugi e si incamminano in un viaggio (anche di due chilometri, ndr) che li conduce nelle acque lacustri». Sono molte però le insidie da superare, in primis le arterie stradali.
«Il compito dei volontari è quello di facilitare l'attraversamento di rospi e tritoni, permettendone la riproduzione nel lago di Loppio - specifica Stancher -. La Provincia ha posizionato le note barriere anti-rospo che impediscono loro di finire in mezzo alla strada. Il rischio di investimento è alto: per questo sono stati realizzati dei sottopassaggi sottostanti la ss240. Gli esemplari però, ancora intontiti dal risveglio, hanno difficoltà ad utilizzarli con prontezza. Così i volontari, muniti di secchi e attrezzatura adeguata, li prendono e li portano nel lago. L'antropizzazione, che "trapassa" le aree degli anfibi con le sue strade, non ne aiuta la sopravvivenza. Sebbene il rospo smeraldino stia bene nei parchi urbani e, di fatto, sia considerato un piccolo aiutante dell'orto perché si nutre dei bruchi tra gli ortaggi, rospi e tritoni hanno bisogno di un ambiente naturalistico. Purtroppo, queste specie di animali non sono sufficientemente degne di attenzione».
Nel 2024 i volontari hanno salvato 4mila esemplari di rospo comune, raccogliendone mille morti (usciti dalle barriere e schiacciati dalle auto) e 200 tritoni, più piccoli e più difficili da vedere. In media, raggiungono 10-12 anni.
«Le femmine degli anfibi sono più grandi e tozze - fa sapere l'esperto del Museo Civico - depongono centinaia di uova a testa. L'incontro tra principe e principessa avviene all'interno del lago: durante l'accoppiamento il maschio stringe la femmina sul dorso, in un abbraccio, mentre nuotano sull'acqua. Quando la femmina rilascia le uova (in colonne), il maschio libera in contemporanea gli spermatozoi, dando vita a una fecondazione esterna».
Il fascino dei rospi è la loro natura tra acqua e terra: vivono infatti la fase larvale con assoluta necessità d'acqua e quella adulta con l'esigenza di abitare il bosco e scongiurare l'annegamento.
«Non sono a rischio di estinzione ma sono in calo - evidenzia Stancher - incide il riscaldamento climatico e, in parte, le malattie di importazione. Il lago di Loppio ha fluttuazioni marcate e il suo livello cambia di anno in anno: l'attuale capienza idrica faciliterà la riproduzione e darà una stagione ottimale». Si raccomanda attenzione durante la guida, nel tratto di Loppio.
Per chi volesse aderire al progetto e saperne di più i contatti sono i seguenti:
salvataggioanfibi@gmail.com
savetheprince.net