L'ex municipio di Calavino nuovo archivio di Madruzzo
Procedono a pieno ritmo i lavori di approntamento del nuovo archivio comunale di Madruzzo, una delle opere pubbliche rispondenti alle mutate necessità comunali in un’ottica di lungo periodo.
A fusione avvenuta, nel corso del riordino istituzionale tra Calavino e Lasino è affiorata la necessità di reperire uno spazio idoneo da adibire a futuro archivio. Tra gli immobili liberi e disponibili la scelta è caduta sull’ex municipio di Calavino come edificio che «meglio risponde alle attuali esigenze dell’amministrazione». L’obiettivo di collocarvi il patrimonio archivistico del comune unico di Madruzzo è dovuto anzitutto all’ubicazione in pieno centro storico, antistante all’attuale palazzo municipale e già parzialmente interessato da lavori di manutenzione straordinario consistenti nel ripristino della copertura e nel rifacimento delle facciate esterne. Gli studi condotti in fase di progettazione esecutiva per cambio d’uso del fabbricato approvati a dicembre 2015 hanno permesso di elaborare una soluzione basso impattante tenendo conto dell’integrazione architettonica. Dunque un archivio di moderna concezione, dal costo stimato di 300 mila euro, integrato con la storia e capace di una certa influenza sulle dinamiche del tessuto urbano. Alcune migliorie strutturali sono state apportate in tempi più recenti seppur all’oscuro della destinazione definitiva di quell’edificio venuto alla luce in meno di un anno dall’ampliamento di un sito precedentemente occupato dal caseificio sociale e dai pompieri a mo’ di magazzino per il quale, nell’immediato secondo dopoguerra duecento capifamiglia, decisero di prestare gratuitamente la loro manodopera o di versare il corrispettivo in denaro. Allo stato dell’arte si è preferito dare l’imminente via libera ad una perizia di variante in corso d’opera (stimata in 24 mila euro) al fine di predisporre sia gli interventi rivelatisi imprevedibili, sia le modifiche ritenute indispensabili soltanto in un secondo tempo: il sovradimensionamento dei pilastri e i rinforzi strutturali in seguito al crollo di una porzione di setto murario durante le operazioni di scavo oltreché, alla luce dell’incremento a 16 tonnellate della mole di carta da stoccare nei locali, l’installazione di un impianto estinguente ad aerosol condensato integrante i dispositivi di rivelazione dei fumi inizialmente presi in considerazione come unica soluzione antincendio.