Animali / Giustizia

Aggredito dall’orso, presenta il ricorso contro la sentenza che gli nega il risarcimento

Angelo Metlicovec fu attaccato 5 anni fa: “Sono stato sottoposto a 50 terapie. La Provincia avrebbe dovuto prendere subito provvedimenti”

TERLAGO Fu aggredito dall'orsa Kj2 nei boschi: no al risarcimento
IL FATTO L'aggressione nel luglio 2017 sopra i laghi di Lamar
UCCISA La fine dell'orsa Kj2, le polemiche e il destino dei cuccioli

di Marica Viganò

CADINE. «Sono stato aggredito da un orso che due anni prima aveva ferito un altro uomo: la Provincia avrebbe dovuto prendere provvedimenti immediati». Angelo Metlicovec, assistito dall'avvocato Lorenzo Eccher, ha presentato ricorso contro la sentenza che nel maggio scorso aveva respinto la richiesta di risarcimento danni alla Provincia, pari a 68mila euro.

«Quando un orso aggredisce una volta, ormai si sa che non si ferma, che colpisce anche una seconda volta - prosegue il pensionato di Cadine - Nel ricorso sosteniamo proprio questo: si dovevano prendere provvedimenti immediati per fermarlo. Che si trattasse di catturarlo e metterlo in un recinto o altro, non entriamo nel merito, ma non è stato fatto niente. Quell'orso è stato lasciato libero di circolare».

L'orso in questione, che attaccò Metlicovec nel luglio 2015 vicino al lago di Terlago e due estati prima Wladimir Molinari sopra Cadine (l'uomo venne medicato con 208 punti di sutura), è l'esemplare femmina Kj2, abbattuto dagli uomini della Forestale in esecuzione di un'ordinanza emessa per la sicurezza delle persone dall'allora presidente della Provincia Ugo Rossi.

Le associazioni animaliste presentarono un esposto per l'uccisione dell'orsa, ma nella primavera scorsa il giudice di primo grado Marco Tamburrino ha assolto sia l'ex governatore Rossi che l'ex dirigente del Servizio foreste e fauna Maurizio Zanin "perché il fatto non sussiste". Il problema degli orsi confidenti, ossia degli esemplari che si avvicinano troppo alle abitazioni e alle persone, è quanto mai attuale. Domenica 31 luglio un uomo di 39 anni che passeggiava con il cane è stato inseguito da un'orsa nei boschi sopra la sua abitazione a Spormaggiore.

Per la Provincia tuttavia non si è trattato di un tentativo di aggressione, ma di un "falso attacco", ossia di una reazione "classica" di un'orsa (questo esemplare non è catalogato fra quelli problematici) quando avverte un pericolo per i suoi cuccioli.

Di parere diverso è Angelo Metlicovec, che ricorda la sua disavventura. «Come si fa a sapere l'intenzione di un orso? Consigliano di buttarsi per terra, ma quando ti attacca un orso come si fa a stare per terra con le mani sulla testa? Si viene presi dal panico. Non è un scherzo - prosegue - Io ho avuto 43 punti di sutura, quell'orso mi ha morsicato e graffiato. Cercavo di difendermi con le mani e con un bastone dalle zampate. Si fa tutto quello che si può per salvarsi». Le conseguenze fisiche sono state devastanti. «Sono andato avanti e indietro dagli ospedali per oltre un anno, sono stato sottoposto a 50 terapie, tutte documentate, per rimettermi in sesto. Ora ho il 15% di invalidità ad un braccio».
 

E poi ci sono le conseguenze sul piano psicologico. Metlicovec ha dovuto cambiare le proprie abitudini di vita. «Cerco di evitare di andare a passeggiare nel boschi. Se faccio legna sto vicino a casa o mi faccio accompagnare da altre persone. Non vado più a funghi: ho smesso, che non succeda che venga aggredito una seconda volta - conclude - Non ci sto, a cinque anni dall'aggressione, a sentirmi dire dal tribunale che la Provincia aveva fatto tutto il necessario per impedire l'attacco dell'orso, solo perché aveva affisso dei cartelli di avviso. Per questo motivo ho deciso di presentare ricorso».

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