Levico, la stagione

Al Grand Hotel Terme la prima stagione estiva, dopo la fine dell’era Levicofin, sta andando a gonfie vele, anche se... «Puntiamo tutto sull’albergo e sulla destinazione che offre molte possibilità ed eventi a cadenza giornaliera - dice il direttore Ernesto D’Angelo -, sulla Spa e le piscine interne ed esterne, mentre purtroppo non abbiamo potuto ancora aprire il centro termale, per problemi tecnici che speriamo siano in via di definizione. Nel frattempo ci siamo organizzati con un pullmino per accompagnare i nostri clienti alle Terme di viale Vittorio Emanuele». 
 
La questione sollevata è quella dell’acqua «forte» che, dopo il passaggio del Grand Hotel a Patrimonio del Trentino Spa e il contratto di locazione siglato con una holding tedesca, Levicofin si è impegnata ad assicurare al Grand Hotel Imperial per l’alimentazione del reparto termale di pertinenza dello storico complesso alberghiero, «in un quantitativo massimo di 100 metri cubi di acqua arsenicale - ferruginosa denominata “forte”, con il limite massimo del 5% della produzione di acqua forte conseguita dalla fonte nell’anno precedente». 
 
«Noi siamo pronti da gennaio per dare l’acqua termale concordata - spiegano alle Terme di Levico - ma fino ad oggi non è stato possibile per problemi tecnici non imputabili a Levicofin». «Per quello che ci riguarda abbiamo concordato con la Provincia la quantità di acqua da cedere - conferma Donatella Bommassar -, ma ci sono un sacco di problemi tecnici che, a suo tempo, avevamo evidenziato e che a nostro avviso sono stati presi alla leggera da Patrimonio del Trentino spa». In particolare vi sarebbero problemi di stoccaggio dell’acqua naturale che serve al Grand Hotel per diluire l’acqua termale. «L’acqua naturale della fonte che viene dal Col delle Benne è poca - dice Bommmassar - e se prima come Terme potevamo darla al Grand Hotel adesso non è più un problema nostro».
 
Insomma, completato l’iter autorizzativo per esercitare l’attività sanitaria, il centro termale del Grand Hotel finora è rimasto a secco. Tanto che la signora <+nero>Ines Auerbacher<+testo>, legale rappresentante della società Fidelity Italia srl (costituita con sede a Levico per la gestione del Grand Hotel) ha chiesto e ottenuto una proroga al 31 ottobre del termine fissato per ottemperare alle prescrizioni contenute nella determinazione del Dipartimento salute n.116 del 20 maggio, per adeguarsi integralmente ai requisiti richiesti per svolgere l’attività sanitaria idrotermale presso il Grand Hotel. Un termine che farebbe pensare che i problemi tecnici di fornitura dell’acqua, sia termale sia naturale, per il centro termale dell’Imperial siano in fase di definizione.
 
Tornando alla stagione, anche Levico è una destinazione ambita per chi cerca una vacanza sicura. «Con il problema degli attentati la gente ha paura e apprezza le località tranquille - osserva il direttore D’Angelo -, da metà luglio, e sarà così anche per tutto il mese di agosto, la cittadina di Levico è superaffollata». 
 
Dopo il cambio di gestione e la riapertura a Pasqua, per l’Imperial si è aperta una nuova «epoca». «Stiamo lavorando bene, soprattutto con un pubblico più anziano che viene per i soggiorni climatici e si trattiene anche una decina di giorni o per due settimane». Tantissimi italiani, e tra i clienti stranieri una prevalenza di olandesi e tedeschi.

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