Levico, derubata dalla badante: prelievi con il bancomat e pagamento in sala scommesse
Prelievi con il bancomat e pagamento in sala scommesse
Derubata dalla persona che avrebbe dovuto aiutarla in casa e a cui aveva dato ampia fiducia. È accaduto ad una signora di 88 anni di Levico, peraltro ben portati a giudicare dalla lucida testimonianza resa ieri in Tribunale. La parte lesa aveva scoperto che la sua temporanea badante, una 54enne italiana residente a Borgo Valsugana, di nascosto le sottraeva il bancomat con cui faceva prelievi di denaro contate e in un'occasione aveva pagato il conto in una sala scommesse. Ieri la badante, incensurata, è stata condannata.
La vittima, sentita come testimone davanti al giudice Giuseppe Serao, ha spiegato di essere stata costretta a ingaggiare un'assistente dopo aver subito un'operazione chirurgica, con ingessatura ad una gamba, che la costringeva temporaneamente a stare su una sedia a rotelle. La badante forse pensava che la pensionata, vista l'età avanzata, fosse poco attenta ai movimenti sul suo conto corrente bancario. Invece, al contrario, la donna era molto attenta. Quando aveva bisogno di denaro consegnava un assegno alla signora che faceva le pulizie in casa, una romena lei sì molto fidata, che cambiava il titolo di credito in banca riportando i contanti.
Dagli estratti conto l'88enne si rese conto che oltre ai suoi assegni, figuravano alcuni prelievi "fantasma" per alcune centinaia di euro fatti con il bancomat. Una circostanza sospetta visto che l'anziana donna non usava mai la tessera bancomat che custodiva a casa nel portafoglio con tanto di pin. Il sospetto che i prelievi potessero essere opera della badante è stato poi confermato dalle indagini dei carabinieri. È bastato acquisire i video delle telecamere di sicurezza della banca per avere la prova certa che era l'odierna imputata ad utilizzare la tessera. La donna rubava dal portafoglio la tessera e poi, quando usciva la sera, faceva il pieno di contanti alla cassa continua di Levico. Il bancomat veniva poi riposto di nuovo nel portafoglio dell'88enne nella speranza che questa non si accorgesse dei prelievi.
L'imputata non aveva fatto i conti con l'attenzione con cui la pensionata gestiva le sue finanze. Le bastò uno sguardo all'estratto conto per capire che c'erano dei prelievi fraudolenti e un pagamento persino in una sala scommesse.
L'imputata, ieri non presente in aula, doveva rispondere di furto aggravato dalla natura del rapporto fiduciario instaurato con la collaboratrice domestica e per aver approfittato delle condizioni della parte offesa, almeno in apparenza, più vulnerabile per l'età e per i problemi di salute. La condanna è stata di 1 anno e 2 mesi con la condizionale.