Enaip, mezzo secolo di storia tra lavoro e formazione
Era settembre del 1966 quando, con una breve cerimonia, ci fu il taglio del nastro della sede in via Giamaolle della nascente Enaip.
L'attuale direttore, Sergio Bailo, presenta la giornata di festa, in programma sabato 26 novembre a Borgo.
Solo poche settimane prima della tremenda alluvione del 4 novembre dello stesso anno. Una festa per ricordare il passato, vivere il presente e progettare il futuro di una realtà che ha inciso profondamente nello sviluppo e nella trasformazione della valle. Fin dall’inverno del 1951 quando, a Borgo, si svolsero le prime lezioni di qualificazione per adulti. Corsi per muratori frequentati da 35 persone e le lezioni si tenevano negli scantinati dell’oratorio parrocchiale. I primi istruttori furono Luigi Dalledonne, Guido e Luigi Galvan.Il primo anno di orientamento della scuola triennale parte nell’autunno del 1959, lezioni teoriche al terzo piano della vecchia Pretura con i corsi di officina elettrica e meccanica che si svolgevano a casa Bordato in viale Città di Prato. Il cantiere edile, invece, era ospitato in casa Armellini, in via Salandra. Renato Rampaelli fu il primo direttore e tra gli insegnanti dell’epoca c’erano anche Alfredo Istel (diventato poi sindaco di Borgo) e Amedeo Galante. Per cinque anni la scuola venne guidata da Luigi Agostini e, con l’aumento degli studenti, l’Enaip trovò nuovi spazi presso le scuole elementari e nella canonica.
Una storia, quella della Valsugana dal dopo-guerra ad oggi, al centro del convegno in programma domani alle 9.30, prima della celebrazione ufficiale del 50° fissata alle 11.-30 nell’atrio della scuola.
Un piccolo aneddoto. Nei giorni dell’alluvione molti studenti dormirono a scuola. I loro paesi erano alluvionati e, per l’occasione, l’aula di disegno venne trasformata in un dormitorio. «Credo che l’esperienza dell’Enaip di Borgo – ricorda il presidente provinciale Arrigo Dalfovo debba essere messa nel paniere delle buone pratiche che insieme alle Acli, promotrici di questo servizio, pongono nel cesto del bene comune. All’interno dei suoi ambiente sono passati migliaia di giovani che con il loro impegno e la guida di professori hanno potuto crescere e sviluppare le proprie competenze sia come cittadini sia per imparare un mestiere. Eravamo una famiglia, non una scuola».
All’interno delle aule saranno esposti gli elenchi degli allievi (circa 15 mila) e le fotografie del mezzo secolo di vita della scuola. Una’occasione per rivivere le emozioni del passato, incontrare vecchi compagni di scuola e condividere insieme momenti belli e ricordi. Alla mattina spazio ai ricordi, nel pomeriggio, infine, spazio al tradizionale appuntamento con la Scuola Aperta. Dalle 14 alle 18 le famiglie e gli studenti del terzo anno delle scuole medie saranno accolti da studenti e professori.