Parapendio, il comune di Levico investe 65mila euro
Segnali positivi dall’amministrazione comunale per il rilancio di Vetriolo.
Da un confronto tra Comune e Apt Valsugana è emersa l’importanza a livello di offerta turistica dello sport del parapendio che negli ultimi mesi ha avuto un aumento considerevole. La naturale conformazione del terreno di fronte al bar Maso Vetriolo Vecchio e le correnti d’aria favorevoli sono sempre più attrattive per i piloti che, studiando attentamente i venti, «creano dei percorsi di 4-5 ore che permettono di apprezzare il paesaggio dall’alto e la vista di tutta la Valsugana fino all’altezza di Bieno e a nord fino ai laghetti di Erdemolo e Cima Sasso Rotto» ha detto l’assessore al turismo Werner Acler.
Ciò che brama chi pratica il parapendio è la libertà, per questo piace molto la «pista di decollo» di Vetriolo Terme a quasi 1.500 metri di altezza e quella di atterraggio a Barco, entrambe gestite dal Club locale «Volo Libero Trentino», che si è guadagnata nei mesi estivi e nelle domeniche d’autunno anche gli apprezzamenti di atleti stranieri divenendo una zona ambita e rinomata nei blog degli appassionati. Gli oltre 2.000 metri di Cima Panarotta, offrono uno scenario fantastico sulle Dolomiti di Brenta e la catena alpina a nord-ovest e sulla Valsugana con i bellissimi laghi di Caldonazzo e Levico a sud.
Un vero e proprio percorso ad anello che rende Levico l’occhio sulle Dolomiti e sui laghi più caratteristici del Trentino.
Per i campionati mondiali di parapendio che si svolgeranno a Feltre nel 2017, per le gare sarà utilizzata l’area di atterraggio di Barco e, dopo un sopralluogo in una località francese dove questa disciplina è molto praticata e attrattiva, il Comune ha deciso di investire 65.000 euro per rendere la pista il più omogenea possibile: «Sarà lasciata naturale ma adattata per garantire più decolli contemporaneamente anche in vista di future competizioni». Iniziativa «a basso costo» che, con l’apertura estiva dell’impianto termale, il sostegno alla nuova Panarotta e l’accordo con il Comune di Vignola per il restauro del Forte Busa Granda, contribuiscono al rilancio a breve termine della località. Negli anni passati rinomata per l’attività legata alle piste da sci, con partenza della bidonvia per raggiungere le piste, era meta ambita degli sciatori.
A Levico portava un indotto non indifferente e grazie all’attività di Vetriolo fino gli anni ‘80 la cittadina termale poteva vantare una vera e propria stagione invernale con atleti e sportivi che soggiornavano nelle strutture alberghiere, durante il giorno affollavano le piste e la sera si riversavano per le vie del centro storico portando vitalità e dinamismo. Con la chiusura della bidonvia, Vetriolo è «una località che vive di ricordi, con alcune attività a presidio del territorio» ha detto Acler.
Tuttavia sembra ci siano dei segnali di ripresa e il Comune si rimette in gioco, con cautela, sulla zona lasciando piede libero a nuovi sport, che danno coraggio agli imprenditori rimasti e porteranno a breve termine il nome della località alla ribalta, forse fungendo da volano per futuri investimenti sulla zona che consentiranno di riportare Vetriolo Terme agli antichi splendori.