All'Isolotto si balla da 38 anni

di Giorgia Cardini

In origine fu un laghetto con un isolotto in mezzo, su cui si esercitavano e divertivano gli appassionati di pesca sportiva. Ma da 38 anni, al posto di quel lembo di terra e di quella pozza d'acqua, c'è un «Isolotto» che ha fatto ballare intere generazioni e che intende continuare a farlo. Era il 28 novembre 1978, quando il dancing più longevo del Trentino (ma anche di molte altre discoteche e balere, veri «templi» del ballo) apriva le porte. Ad avviarlo i gemelli Mario e Renato Fantinelli , dando il via a un'impresa familiare che, ancor oggi, non teme concorrenza. 

Mario e Renato erano giovani, avevano 28 anni, e solo quattro anni prima avevano già gettato il cuore oltre l'ostacolo, decidendo di lasciare il ristorante che gestivano, a Grigno, per costruirne uno nuovo a Ospedaletto, lungo la statale. Una mossa azzeccata: dietro c'era la pesca sportiva, che funzionava e richiamava gente. E quando i titolari decisero di chiuderla i fratelli Fantinelli, che intanto avevano sposato due sorelle, Franca e Bruna Busarello , comprarono il terreno, lo bonificarono e costruirono la balera. «Una delle prime - ricorda Franca, ripercorrendo le tappe della storia familiare -, sorta in contemporanea col Number One di Pergine, senza che neppure lo sapessimo. Iniziammo col liscio, con l'orchestra dal vivo, dal venerdì sera alla domenica sera. Era un'epoca meravigliosa: avevamo clienti che venivano da Bassano, Enego, Feltre, Romano d'Ezzelino, dal Tesino, dalla bassa e alta Valsugana». 

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Nel vortice di polke, mazurke e valzer passarono i primi dieci anni. «Ma questo è un ambiente dove tutto cambia sempre - dice Franca -: così, nell'88, avvertimmo la necessità del primo restyling. Dallo stile rustico iniziale, con arredi in legno chiaro, passammo a specchi e luci più moderne, cambiando tutto l'interno. La clientela era già diversa, rispetto ai primi anni: aprivamo le serate col liscio poi, verso mezzanotte, quando arrivavano i giovani, l'orchestra passava dalle mazurke al rock e pop, suonava fino alle due, quindi passavamo alla musica da discoteca». Si faceva mattina, divertendosi senza eccessi. Nel 1996, un nuovo investimento, radicale: «Giovani e meno giovani avevano ormai esigenze radicalmente diverse e così ampliammo la struttura e sdoppiammo le sale, offrendo da una parte il liscio e la musica dal vivo, dall'altra la discomusic». Una ristrutturazione che comportò ingenti investimenti, «sempre ripagati - sottolinea Franca - e questo è il nostro orgoglio, insieme alla longevità di questa azienda». Ma anche una riorganizzazione familiare: «Noi quattro non bastavamo più e allora cominciammo a coinvolgere i figli». Ragazzi cresciuti a pane, musica e lavoro: Serena e Beniamino , figli di Mario e Franca, e Fulvio , figlio di Renato e Bruna, hanno affiancato i genitori, diventando poi col tempo i traini dell'impresa. Ora Serena si occupa soprattutto del dancing, con la collaborazione di Fulvio, mentre Beniamino porta avanti bar e ristorante. 

Ma, in realtà, tutti fanno ancora tutto. Negli ultimi vent'anni la fioritura dei pub, con la loro offerta di concerti live, ha dirottato parte della clientela: «Non c'è più il ritrovo fisso come una volta, così ora apriamo il sabato sera con liscio da una parte e musica latina dall'altra e la domenica pomeriggio con musica da discoteca. E tanti arrivano, anche dall'alta Valsugana e da Trento». La clientela è cambiata, ma c'è chi frequenta l'Isolotto da decenni o chi, dopo aver cresciuto i figli, ha ricominciato a ballare: «Qui la domenica arrivano coppie da Bolzano, da Cles, da altre località, perché sanno che trovano un bell'ambiente, sereno e dove sono nati rapporti di amicizia».

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Ed è con questo spirito che mercoledì 7 dicembre, dalle 21.30, all'Isolotto si festeggeranno i 38 anni di attività: «Sei stato uno dei nostri? - recita la locandina preparata per l'occasione -. Non mancare». Nella sala liscio sarà il Teresa Music Group a far ballare giovani e meno giovani, nella sala disco ci penserà il dj Giako a esaltare tutti con un mix di musiche degli anni ?70-'80-'90. E i Fantinelli, a tutti, offriranno la torta: in segno di affetto e ringraziamento.

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