Rogo di Villa Agnedo, non è rimasto nulla Il proprietario: «Ricominceremo da capo»
A svegliare Oscar Sandri nel cuore della notte, poco dopo l’una, è stata la figlia: «Suo marito è nei vigili del fuoco volontari e non appena è arrivata la selettiva ed ha saputo, avvertendola, mi ha subito chiamato: abitiamo ad 800 metri dal capannone e all’1.08 ero già là».
È il racconto del dramma di una famiglia, prima che di un’impresa agricola. L’altra notte un rogo ha distrutto il fienile e il deposito a Villa Agnedo.
È una giornata amara, quella di Sandri. Ha visto andare in fumo davanti ai suoi occhi pressoché tutti i suoi strumenti di lavoro, conservati all’interno del capannone in cui conservava anche il fieno, tanto fieno, che avrebbe dovuto sfamare le bestie dell’azienda agricola di famiglia per tutto l’inverno.
«Per fortuna gli animali non sono mai stati in pericolo - spiega con sollievo - dato che la stalla in cui si trovano è dall’altra parte della statale e della ferrovia, rispetto al punto in cui si trova il capannone».
Certo è che comunque ora ripartire sarà davvero un’impresa impegnativa: «Devo ringraziare tutti quelli che già in queste poche ore ci hanno fatto arrivare il loro sostegno e la loro vicinanza», spiega fino ad arrivare a commuoversi Oscar Sandri: «In momenti come questi sentire l’affetto e il sostegno delle persone è impotantissimo, fondamentale e ci dà forza per rimboccarci le maniche e far tornare tutto come prima. Ci vorrà del tempo, certo, ci vorranno energie. Là dentro avevamo tutto. Quintali e quintali di fieno e poi i trattori, le imballatrici, le spargiletame, gli aratri, le macchine per la semina. Tutto. E di quel che era all’interno, oltre che della struttura stessa, non è rimasto niente».
Un disastro, di fronte al quale Sandri ha ricevuto affetto, vicinanza, ma anche gesti concreti di solidarietà: tanti suoi colleghi gli hanno già assicurato forniture di fieno con cui potrà sfamare i suoi animali per i prossimi giorni.
E poi già da quest’oggi in un’area vicina a quella in cui si trovava il capannone andato in fumo, verrà montato grazie al personale della Protezione civile un tendone, in cui Sandri potrà trovare spazio per il fieno ed i macchinari che arriveranno in attesa di ricostruire il fienile ed il deposito andati distrutti.
«Tanto di cappello alla disponibilità che in tanti mi hanno dimostrato, dai colleghi agli amici fino agli assessori Mellarini e Dallapiccola. Devo dire grazie a tutti perché nella sfortuna e nello sconforto del momento, sono gesti che lasciano il segno».
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