Provincia senza soldi, Schener senza opere
La Provincia di Trento non ha soldi: per questo la galleria in località Ponte Oltra, lungo la strada dello Schener che collega il Feltrino con il Primiero, non ha trovato spazio tra i progetti di competenza della Provincia di Belluno finanziati col Fondo dei Comuni confinanti, per un ammontare che supera i 163 milioni di euro.
Arriva dall’assessore trentino alle Infrastrutture e all’Ambiente Mauro Gilmozzi, la risposta alle interrogazioni presentate un paio di settimane fa sulla vicenda dal consigliere comunale di Primiero San Martino di Castrozza Paolo Simion e dal consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle Filippo Degasperi, che avevano sottolineato l’assenza del progetto tra quelli ammessi, mentre abbondano opere che non toccano il Trentino.
«Dicono che abbiamo detto no alla galleria di Ponte Oltra perché non abbiamo soldi? È vero - dice
Gilmozzi -. Abbiamo cancellato 280 milioni di opere negli ultimi anni, tra cui alcune importantissime come la circonvallazione di Pinzolo e la variante del Tesino, salvandone solo alcune per 24 milioni. Di questi, 4,5 sono impegnati per mettere in sicurezza la strada di Passo Rolle. Altre risorse, per ora, non ci sono».
Ma veneti e primierotti non si arrendono. L’accordo firmato dagli ex presidenti Lorenzo Dellai e Giancarlo Galan nel 2001, che prevedeva che i nuovi progetti per mettere in sicurezza gli 11,8 km della strada regionale 50 tra Fonzaso e Pontet fossero finanziati al 70% dalla Provincia di Trento e al 30% dalla Regione Veneto, è in via di completamento. Risanate le gallerie Pulz, Val Rosna, Pedesalto, realizzata la variante di Moline, «la Regione Veneto aveva completato la progettazione preliminare della galleria di Ponte Oltra, chiamata “Pala Rossa”, per 15,5 milioni di euro - riassume il sindaco di Sovramonte, Federico Dalla Torre - ma ora è tutto bloccato. Avevamo individuato questo come intervento da farsi all’interno del Fondo, ma siccome la proprietà della strada non è dei comuni e c’è la convenzione del 2001 ancora in essere, non potevamo caricare tutto sul Fondo. Però eravamo disposti a metterci un terzo, quindi 5 milioni; il resto avrebbero dovuto dividerselo Veneto e Trentino». Ma il Trentino ha risposto picche: «La Provincia di Trento ha replicato che mette 40 milioni all’anno nel Fondo e altri non ne ha. Ma - osserva Dalla Torre - sulla strada dello Schener l’80% del traffico ha origine e gravita su Primiero, non su Sovramonte e Lamon. Quindi dovrebbe interessare di più al Trentino fare la galleria, evitando un tratto a rischio crolli che 30 anni fa provocò una vittima, proprio di Sovramonte».
A concordare sull’importanza dell’opera è anche il presidente della Comunità di Primiero Roberto Pradel: «Ho seguito anch’io la situazione perché se in quel tratto cade una frana, la nostra valle resta isolata. Certo, i 15,5 milioni preventivati non bastano più, ma la disponibilità dei Comuni interessati e del Veneto a ragionare su come fare c’è».
Dalla Torre spiega di aver inviato un mese e mezzo fa una lettera sia a Gilmozzi, sia all’assessora veneta ai lavori pubblici, infrastrutture e trasporti Elisa De Berti, per chiedere un incontro: «L’ho fatto in accordo con il sindaco di Lamon. Se il Trentino oggi non ha i soldi, potrebbe impegnarsi per il 2019: intanto potremmo partire con i 5 milioni del Fondo e con gli altri 5 della Regione Veneto. So che Pradel si è dato da fare, ma Gilmozzi deve ancora rispondere».
L’effetto collaterale di questo tira e molla è che un’altra importante opera, che interessa tanto il Primiero quanto il Feltrino, è rimasta al palo. La ciclabile dello Schener è stata infatti stralciata dai progetti inseriti tra quelli finanziabili col Fondo comuni confinanti:
«Qui la pista non passa finché non si fa la galleria: non ne voglio neppure sentire parlare», tuona Dalla Torre, che conferma di aver posto il veto. La ciclabile Fonzaso - Imer, che prevede un costo di 8 milioni per il tratto di Sovramonte e 6 milioni per quello di Lamon, resta quindi un sogno. Almeno fino a quando non si sbloccherà il progetto di Ponte Oltra.
L'assessore Gilmozzi ricorda però che la Provincia di Trento ha onorato in gran parte l’accordo Dellai-Galan del 2001: «Quell’accordo prevedeva opere per 36,152 milioni con una percentuale di compartecipazione della Provincia di Trento del 70%. Sono state rifatte le gallerie Pedesalto, Pulz, Val Rosna, più le rettifiche e la variante di Moline. Allo stato attuale, per la parte di nostra competenza abbiamo liquidato 22 milioni di euro e ne dobbiamo spendere ancora 7, ma dobbiamo avere ancora la rendicontazione definitiva della variante di Moline».
«In ballo ci sarebbero ora la messa in sicurezza e adeguamento della galleria Cortella-Pontet per 10 milioni - prosegue l’assessore - e la costruzione della galleria Pala Rossa per circa 20 milioni, di cui circa 14 milioni a carico della Pat. Ma i 14 milioni non li abbiamo, così stiamo cercando di capire se, per il risanamento della Cortella-Pontet, riusciamo a trovare una soluzione col Veneto all’interno dei Fondi di confine. Certo, completare tutto è importante ma in questo momento non possiamo impegnarci per il tratto di Ponte Oltra».