In Alta Valsugana è nata la Rete delle Riserve
È l’undicesima Rete delle riserve nate in Trentino. L’hanno costituita, ufficialmente, martedì pomeriggio, nella sala rossa della Comunità di Valle, 14 comuni dell’Alta e Bassa Valsugana, la Provincia, le due Comunità di Valle ed il Consorzio Bim del Brenta.
La Rete di Riserve del fiume Brenta coinvolge quasi tutto il fondovalle e, nell’ambito del Progetto Europeo Life+T.E.N, è finalizzata alla realizzazione di una gestione unitaria e coordinata delle aree protette presenti sul territorio, la loro conservazione, la tutela, il miglioramento ambientale e la valorizzazione in chiave educativa e ricreativa.
L’accordo è stato sottoscritto dai due presidenti delle Comunità (Attilio Pedenzini e Pierino Caresia), dall’assessore provinciale Mauro Gilmozzi e dai sindaci interessati. Sono in tutto venti le azioni messe in campo e che interessano due ZPS o zone di protezione speciali (Inghiaie a Levico e Fontanazzo a Grigno), 17 zone speciali di conservazione (ZSC) ed altrettante riserve.
«L’accordo ha una durata triennale - ha ricordato Pedenzini - per un investimento complessivo di 950 mila euro». La Comunità Valsugana e Tesino è il soggetto responsabile. Oltre ai fondi provinciali (270.400 euro), l’iniziativa è stata cofinanziata anche dal Bim del Brenta (90 mila euro), dalle due Comunità di Valle con 75 mila cadauno e dai 14 comuni coinvolti (83.699,98 euro) mentre altri 352.400 euro arriveranno con il ricorso al Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020.
Alla firma della convenzione erano presenti anche il direttore del Gal Trentino Orientale Marco Biasetto ed il vicepresidente del Bim Stefano Pecoraro.
«Sono soddisfatto per il risultato raggiunto - ha ricordato l’assessore provinciale Mauro Gilmozzi - frutto di 16 incontri avviati ancora nel 2015. Oggi in Trentino abbiamo un sistema di reti di riserve che sta facendo scuola nel resto d’Italia. Parliamo di scelte e di programmazione che non state calate dall’altro ma frutto di un percorso di condivisione che ha coinvolti tutti gli enti pubblici, associazioni e categorie presenti sul territorio».
Nella fase di programmazione della rete di riserva del Brenta ha avuto un ruolo attivo anche l’Agenda 21. «Mi dispiace per la mancata adesione dei due comuni di Castelnuovo ed Ospedaletto - ha chiosato Pedenzini - ma speriamo di riuscire a coinvolgerli in un futuro prossimo».
Ci vorrà più tempo, invece, per arrivare alla firma della convenzione per la costituzione delle Rete di Riserve del Lagorai. «I tempi non sono maturi ma sono fiducioso - ha concluso Gilmozzi - che si possa arrivare a breve ad una positiva conclusione anche di quell’iniziativa».