Passo Rolle, sabotaggio alla funivia Impianto «Ferrari», tagliato uno dei cavi
Pochi minuti, il tempo di far compiere alla seggiovia un intero giro e l'impianto è stato chiuso. La fune che regge le cabine è stata manomessa. Sabotata. Ieri doveva essere il primo giorno di apertura stagionale per la «Ferrari» a Passo Rolle, e invece la pista è stata chiusa poco dopo le 8.30. «Qualcuno ha inciso con una mola a disco uno dei sei trefoli , i grovigli di fili metallici che compongono la corda. Chi ha agito sapeva come farlo senza mettere a rischio l'incolumità pubblica ma, allo stesso tempo, danneggiando pesantemente l'azienda» sono le parole del presidente della società impiantistica Giacobbe Zortea .
L'impianto è rimasto chiuso per l'intera giornata di ieri e non riaprirà nemmeno quest'oggi. «Al momento non sappiamo nemmeno se potremo riavviare l'impianto per Natale» commenta Zortea, che ieri sera è uscito a tarda ora dalla caserma dei carabinieri di Cavalese che stanno indagando sull'accaduto.
Il sabotaggio risale alla notte tra venerdì e sabato, a poche ore dall'apertura ufficiale della stagione sciistica. Tutto sembrava in ordine: «Avevamo investito molto sull'innevamento della pista. Ora accertamenti sono in corso per verificare eventuali danni anche ad un secondo impianto, la seggiovia Paradiso». È stata risparmiata invece la seggiovia Cimon, che fa parte dello stessa società impiantistica a servizio del campo scuola che scende lungo la strada statale del Passo, probabilmente troppo esposta. Il presidente non ha particolari sospetti su chi possa essere l'autore di questo gesto: «Lo ho detto anche ai carabinieri, deve trattarsi di qualcuno che ce l'aveva con le vecchie gestioni».
Valeria Ghezzi , presidente di Anef, associazione nazionale esercenti funiviari, dopo aver appreso quanto era accaduto ha immediatamente pensato all'incendio doloso appiccato alla baita un anno fa: «Forse si tratta delle stesse persone: in entrambi i casi non sono stati causati gravi danni, ma in questo modo riescono nell'intento di non far funzionare l'impianto». Stavolta, a differenza dell'evento del 2017, la spesa da sostenere per tornare a garantire il funzionamento dell'impianto potrebbe essere molto importante: «Si parla di centinaia di migliaia di euro, qualora venisse confermato che dovremo sostituire l'intera fune, lunga 2 chilometri. A questo dovremo aggiungere il mancato incasso: nei prossimi giorni sapremo se riusciremo ad aprire per Natale».
L'attività si interrompe ma non si ferma: «Garantiremo la sicurezza degli impianti per i turisti e per gli operatori del Passo» evidenzia Zortea. E Ghezzi aggiunge: «È ora di metter fine a questi atti. Di certo al Rolle non deve esserci un bel clima...». I militari dell'Arma stanno compiendo i necessari accertamenti passando al setaccio le immagini delle webcam che sorvegliano l'impianto, oltre ai nastri delle telecamere che riprendono la strada. Saranno acquisiti anche i dati delle celle telefoniche per verificare i cellulari agganciati la notte del sabotaggio.