ValsuganAttiva dice "no" alla statale raddoppiata
Un doppio no. Sia al progetto delle 2+2 che a quello delle 4 corsie. Un sì convinto, però, al posizionamento di guardrail spartitraffico tra le due corsie esistenti, l'introduzione di limiti di velocità elettronicamente controllati come il «tutor», un sistema efficace e continuo di verifica del peso dei camion o, in alternativa, il blocco del traffico pesante di mero attraversamento della valle.
Sono le osservazioni presentate dall'Associazione ValsuganAttiva e dal suo presidente Antonio Mittempergher al documento preliminare di progettazione della Provincia, relativo al progetto S-369 che prevede la riorganizzazione ed il raddoppio della SS47 della Valsugana nel tratto tra Castelnuovo e Grigno.
«La Valsugana è una valle dalla morfologia penalizzante in termini ambientali: soprattutto nella stagione invernale - si legge nella nota dell'Associazione - risulta ostacolato il ricambio dell'aria e si determina una situazione di ristagno delle sostanze inquinanti presenti».
Ricordando come «la popolazione residente sia molto preoccupata per gli inevitabili rischi sanitari connessi all'aumento del traffico» Valsuganattiva sottolinea che «con il riconoscimento di eco-destinazione turistica secondo i criteri delle Nazioni Unite, la realizzazione di due assi stradali come quelli ipotizzati dalla Provincia sia sicuramente poco coerente con questo marchio e con le strategie di sviluppo di un turismo sostenibile in valle».
Da qui la netta opposizione all'ipotesi delle quattro corsie, un progetto «che comporterebbe un enorme consumo di suolo con gravi danni paesaggistici e richiamerebbe ulteriore traffico pesante di attraversamento dal Veneto, con relativo aumento dell'inquinamento ambientale (PM10 -PM2,5-NOx)».
Per gli stessi motivi arriva la netta contrarietà alla realizzazione delle 2+2 corsie, proposte in cui «il consumo di suolo, seppur minore, risulterebbe ugualmente significativo, il danno paesaggistico sarebbe notevole e verrebbero richiamati nuovi flussi di traffico pesante».
La proposta è quella di mettere in sicurezza il tratto di strada esistente con il posizionamento di guardrail spartitraffico tra le due corsie e l'introduzione di limiti di velocità elettronicamente controllati sull'intera tratta. Ma non solo. «Secondo noi - prosegue la nota di ValsuganAttiva - è indispensabile prevedere un sistema efficace e continuativo di verifica del peso dei camion, onde limitare i danni ambientali da traffico pesante di attraversamento, sanzionando i carichi eccedenti i limiti di legge, vietando il transito agli stessi se di classe inferiore ad Euro 6».
Dagli attivisti dell'associazione arriva anche un'ultima proposta: «Al fine di incentivare il traffico merci su ferrovia, utilizzando lo snodo di Verona, riteniamo utile pensare ad un sistema di blocco del traffico pesante di mero attraversamento della valle, soprattutto nei periodi invernali, caratterizzati da un peggioramento della qualità dell'aria e da un marcato aumento delle polveri sottili».