I borghesani del passato nel nuovo libro di don Armando Costa
«Cives Burgi Ausugi memoria digni. In ricordo dei cittadini degni di Borgo Valsugana».
È il titolo del nuovo libro di don Armando Costa, presentato venerdì pomeriggio nella sala Paternolli del municipio di Borgo.
Non c’era l’autore che, proprio nei giorni scorsi, ha tagliato il traguardo delle 94 primavere e ha alle spalle una cinquantina di pubblicazioni. Ora questa, edita dal Comune di Borgo con il contributo della Cassa Rurale Valsugana e Tesino e della Pro Loco di Borgo. Poco meno di 500 pagine, tantissimo testo, una sola foto in quinta di copertina: quella del fratello di don Costa, padre Cornelio, alla cui memoria è dedicato il libro.
Con il sindaco Enrico Galvan e l’assessore alla cultura Mariaelana Segnana, erano presenti anche i presidenti della Cassa Rurale Arnaldo Dandrea e della Pro Loco Anna Passarella. In assenza dell’autore è toccato all’amico ed appassionato di storia e cultura locale Giordano Balzani presentare un lavoro «dove trovano posto ben 123 ritratti di altrettanti personaggi che, noti e meno noti, hanno vissuto e fatto vivere la comunità dal ‘500 ad oggi». Ritratti asciutti, essenziali per raccontare e non dimenticare tanti uomini e donne degni di essere ricordati.
«Non a caso don Armando Costa ha scelto un titolo aulico, solenne - ha ricordato Giordano Balzani - per mettere insieme tante tessere di un mosaico che fanno di questo libro un vero e proprio manuale ideale di educazione civica». Una lettura, quella proposta da don Armando Costa, che permetterà di fare un viaggio a ritroso nel tempo, vivere quella quotidianità tipica di una piccola città, come oggi può essere considerata Borgo Valsugana.
«Come dicono i francesi, questo è un libro da comodino - ha proseguito Balzani - da leggere pagina dopo pagina lasciandosi trasportare dai ricordi e dalla fantasia».
Accanto a nomi famosi e conosciuti come quelli di Alcide Degasperi, la moglie Francesca, Pietro Romani, Francesco Ambrosi e tanti altri compaiono ex sindaci ed amministratori, rappresentanti delle famiglie nobili del paese come i Ceschi e gli Hippoliti. Non mancano i Fiorentini, i Dordi, gli Ambrosi così come diversi sacerdoti, tra cui don Cesare Refatti, e religiose. Ci sono anche sedici donne: Maria Margerita Rigo Armellini, Teresina Battisti, Erminia Bruni Menin, Virginia Bonomo Ceschi di Santa Croce, Francesca Cipolla, Anna Divina (suor Giuditta), Giovanna Erica Klien, Maria Moggio (suor Giovanna), Maria Orsola Maichelpech Bellesini, Marcella Paternolli, Carla Orsingher, Giulia Rigo (suor Agostina), Francesca Romani Degasperi, Lorenzina Rosso, Maria Tomasi e Jolanda Zortea.
Nella sua presentazione don Costa ricorda come «questo lavoro sia un contributo per l’arricchimento della memoria storica, senza la quale una comunità rischia di perdere il senso profondo della propria identità culturale e civile. La memoria storica non è solo una semplice rimembranza. E’ scuola di vita e la comunità civica ha il dovere di mantenere viva e riproporre la memoria di persone che si sono distinte nei campi della cultura, della scienza, della pietà così come nell’attività sociale e caritativa. Rendendo il nome del Borgo - conclude - conosciuto, apprezzato, onorato e amato».
Come ha ricordato Giordano Balzani, un libro dove traspare la «borghesanità» del paese. Un vero e proprio manuale di educazione civica.