Raddoppio della Valsugana? Escluderebbe i progetti ferroviari, no grazie
LEVICO TERME. Ci scrive il nostro lettore Luigi Bosco di Barco: «seguo la cronaca e il dibattito relativo al raddoppio “2+2” della SS47 nel tratto Ospedaletto - Grigno
Non mi addentro in considerazioni tecniche, su tempi e sostenibilità finanziaria: tutte cose che certamente avranno il loro peso. Mi permetto però di fare alcune considerazioni.
Prima di tutto mi sembra che con la “clonazione” della statale si voglia evitare a tutti i costi di metter mano alla ferrovia della Valsugana: utilizzando gran parte dello spazio disponibile in valle per spalmar asfalto, ho paura che – oltre all’erosione ambientale - si comprometta definitivamente la possibilità di sviluppo di una mobilità alternativa.
Qualche tempo fa mi ero illuso di assistere ad un rilancio dell’ipotesi di collegamento ferroviario veloce tra la Valsugana e gli snodi aereoportuali orientali a noi più vicini. Il sogno era quello di una specie di metropolitana di superfice, che dall’aeroporto portasse direttamente nelle località turistiche valsuganotte: miraggio alimentato dalla promessa di elettrificazione e rettificazione della linea ferroviaria della Valsugana, grazie anche ai finanziamenti per le olimpiadi invernali 2026.
Imponendo il progetto 2+2 come soluzione ai problemi di sicurezza della SS47, si evita ancora una volta di “toccare” la ferrovia, dimostrando di non considerare quest’ultima parte della questione e possibile vera risorsa».