Ordigni bellici (e polemiche) esplodono nel parco Paneveggio-Pale di San Martino, dopo il no di Pomarolo
Le operazioni di neutralizzazione sono in programma oggi, 12 ottobre, e domani, in val Cigolera, vicino a San Martino di Castrozza. L'azione all'interno dell'area protetta riguarda dodici ordigni rinvenuti in varie zone del Trentino. L'intervento era previsto in Vallagarina, ma dopo le proteste locali i piani sono cambiati. Le esplosioni avverranno nel centro di una grande area di bramito del cervo, che proprio in questi giorni è al culmine del suo ciclo annuale
SAN MARTINO DI CASTROZZA. Ordigni a presunto caricamento chimico (fosforo), saranno neutralizzati in Val Cigolera mercoledì e giovedì dal 2° Reggimento Genio Guastatori dell'Esercito.
La Val Cigolera è un'area protetta del Parco Naturale Paneveggio - Pale di San Martino che ricade all'interno della Zona Speciale di Conservazione "Lagorai Orientale - Cima Bocche", ad un tiro di schioppo (è il caso di dirlo) dal centro di San Martino di Castrozza.
La zona di bonifica individuata è poco sotto la Malga omonima (nella foto) nel centro di una grande area di bramito del cervo che proprio in questi giorni è al culmine del suo ciclo annuale.
L'operazione, denominata "Primiero 2022" si prefigge lo scopo di bonificare e neutralizzare 12 ordigni: 1 proietto d'artiglieria da 149 mm nel comune di Pieve di Bono-Prezzo, 1 proietto d'artiglieria da 149 mm nel comune di Castelnuovo, 1 proietto d'artiglieria da 105 mm nel comune di Ala, 3 bombarde nei comuni di Castel Ivano, Ledro e San Martino di Castrozza, 6 proietti da 100 mm sulla vedretta del Nardis (da confermare), risalenti al 1° conflitto mondiale.
Lunedì scorso il trasferimento del materiale bellico da Pieve di Bono-Prezzo, Ledro e Ala a Primiero San Martino di Castrozza e l'indagine radiografica sugli ordigni a presunto caricamento chimico rinvenuti sulla Vedretta del Nardis, mentre ieri mattina sono stati trasferiti gli ordigni provenienti da Castel Ivano, Castelnuovo e Primiero e continuerà l'indagine radiografica sui micidiali ordigni della Presanella. Sempre domani si provvederà all'allestimento del sito e alla realizzazione delle buche per le esplosioni.
Ogg, mercoledì, dalle, 9 ci sarà la valutazione per l'avvio delle operazioni di bonifica: in caso di meteo favorevole, si procederà alla neutralizzazione con l'interdizione dello spazio aereo dalle 8 alle 17. Giovedì dalle 8.30 si ripeteranno le stesse operazioni del giorno precedente per concludere le operazioni verso le 15. Solo il meteo avverso annullerà l'operazione.
Intanto, l'interdizione al traffico veicolare e pedonale in tutta la Val Cigolera nonché di tutte le strade forestali e i sentieri che portano al luogo di bonifica è stata istituita dalle 7 alle 18 per i giorni di mercoledì e giovedì.
L'operazione di bonifica era prevista nelle stesse giornate nel comune di Pomarolo, a Cimana, ma la comunità, con in testa il sindaco Arturo Gasperotti, aveva dato battaglia, e la vicenda aveva tenuto banco per più giorni su l'Adige.
Inizialmente, le proteste non erano state sufficienti ad indurre prefettura e militari a riprogrammare quanto deciso, poi, dopo la presa di posizione di sindaco, cittadini, associazioni del territorio, financo del consigliere provinciale di Onda civica Filippo Degasperi che ha portato la questione al Consiglio provinciale, Gasperotti aveva potuto dare la lieta novella: «Sono stato chiamato dal commissario del governo Gianfranco Bernabei che mi ha voluto comunicare di persona che è stato individuato un altro sito in Trentino per la bonifica delle bombe inesplose. Mi ha fatto molto piacere che il commissario si sia attivato personalmente per salvare i nostri prati. Questo è un bell'esempio dei frutti che la collaborazione e la comunicazione franca tra le istituzioni possono dare».
Se una comunità intera ha fatto fronte comune contro le esplosioni di ordigni bellici a caricamento chimico, fa specie il silenzio assordante degli organi provinciali e territoriali preposti alla salvaguardia dell'ambiente, solitamente molto attenti a vigilare sul rispetto delle rigide misure di conservazione vigenti all'interno di questa importante area protetta nel cuore del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino.
Dal comitato di gestione dell'area protetta si sono elvate le voci critiche di Daniele Gubert e Ettore Sartori, che elencando una serie di danni parlano di una “prospettiva surreale, insensata, contraddittoria e inutilmente degradante del luogo e della comunità che la subisce”, come riferito sull'Adige di oggi, 12 ottobre.