Valsugana / La tragedia

È la trentenne Arianna Sittoni di Pergine la vittima della valanga nel Lagorai

Ferito l'amico che era con lei, Guido Trevisan, 46 anni, gestore della vicina malga Caldenave ed ex titolare del rifugio Pian dei Fiacconi sulla Marmolada che fu distrutto da una slavina nel 2020. Il dramma durante un'uscita sugli sci ieri pomeriggio, 24 gennaio, in val Orsera, poco oltre quota duemila

IMMAGINI «Ciao Ary! La neve sei e sarai sempre tu!»
METEO Le squadre di soccorso ostacolate dalla scarsa visibilità
PASSAGGIO Trevisan, da Pian dei Fiacconi al rifugio Caldenave

TRENTO. Tragedia ieri pomeriggio nel gruppo del Lagorai dove ieri una valanga ha travolto e ucciso Arianna Sittoni, 30 anni, di Viarago di Pergine, esperta scialpinista.

La giovane era in compagnia di Guido Trevisan, 46 anni, che è rimasto ferito: l'uomo è il gestore del rifugio Caldenave, situato in una laterale della val Campelle.

Trevisan era salito in quota dopo la nevicata, per il consueto controllo del rifugio, attualmente chiuso, e Arianna, sua vicina di casa e grande appassionata di montagna, lo aveva accompagnato nella uscita di scialpinismo.

Dopo aver raggiunto il rifugio Guido Trevisan (originario di Noale, Venezia) e Arianna Sittoni (che a Pergine faceva la barista) avevano deciso di salire più in alto, a circa 2.100 metri di quota, dove sono stati travolti dalla valanga. Il dramma è avvenuto in un tratto situato a monte del rifugio (quota 1.800) e a valle della forcella Ravetta.

Trevisan è il gestore del Caldenave dalla primavera del 2021, in precedenza era al rifugio Pian dei Fiacconi, sulla Marmolada (2626 metri), che il 14 dicembre 2020, fu distrutto da una slavina gigantesca quando fortunatamente era vuoto. 

"I due scialpinisti - si legge in un comunicato stampa diffuso poco prima della mezzanotte di ieri - sono stati raggiunti dal Soccorso alpino dopo che il loro mancato rientro da un'uscita nella zona del rifugio Caldenave era stato denunciato al Numero Unico per le Emergenze 112 intorno alle 16.15.

Dopo la chiamata, la Centrale unica di Trentino Emergenza, con il Coordinatore dell'Area operativa Trentino orientale del Soccorso Alpino e Speleologico, ha chiesto l'intervento degli operatori della Stazione Bassa Valsugana e dell'elicottero, che è decollato da Mattarello per effettuare un sorvolo.

«Ciao Ary! La neve sei e sarai sempre tu!», il dolore e i saluti alla giovane Arianna, uccisa da una valanga

Sui social si rincorrono i messaggi di cordoglio delle tante persone che conoscevano Arianna Sittoni, la ragazza perginese di 30 anni rimasta uccisa da una valanga, ieri, 24 gennaio, in val Campelle, poco sopra il rifugio Caldenave. «Ciao Ary! La neve sei e sarai sempre tu!», è il messaggio dell'amico Daniele Lazzeri. Ecco alcuni scatti, tratti dal profilo Fb, che ricordano Arianna, ritratta nei momenti felici in montagna, la sua grande passione

L'equipaggio dell'elisoccorso è riuscito a individuare in poco tempo dall'alto la valanga e alcune tracce degli scialpinisti. Il tecnico di elisoccorso, l'unità cinofila del Soccorso alpino di turno al nucleo elicotteri e due operatori della Stazione Bassa Valsugana sono stati calati sul posto. I soccorritori hanno cominciato la ricerca con Artva e sonda ed hanno individuato sotto la neve lo scialpinista, che era riuscito a crearsi una bolla d'aria che gli ha consentito di respirare.

L'uomo è stato trovato cosciente, con un possibile trauma a una gamba. La ricerca con Artva ha permesso di trovare anche la seconda scialpinista, estratta dalla neve in stato incosciente. Per lei purtroppo non c'è stato nulla da fare. Da una prima ricostruzione pare che la valanga, con un fronte di circa 100 metri e una lunghezza di circa 200 metri, fosse caduta diverse ore prima".

Nella foto, una veduta del rifugio malga Caldenave (credits: Comune di Scurelle/Apt Valsugana).

La nota stampa diffusa dal Soccorso alpino spiega quindi le difficoltà incontrate a causa delle condizioni meteo nella zona.

"Un peggioramento delle condizioni meteo, con nevicate e scarsa visibilità, non ha permesso all'elicottero di volare in quota per trasferire altri soccorritori e per recuperare a valle l'infortunato e la salma.

Mentre sul luogo dell'incidente, i soccorritori hanno scavato una truna per proteggersi dal maltempo, una squadra di circa 20 soccorritori delle Stazioni della Bassa Valsugana, Levico, Tesino e Pergine sono partiti per raggiungere il luogo dell'incidente via terra, anche con il supporto dei Vigili del fuoco, per un tratto con quad e motoslitte e poi con gli sci di alpinismo, impiegando oltre due ore.

Una volta sul posto, l'infortunato è stato imbarellato e trasportato a valle dai soccorritori in sci d'alpinismo fino al rifugio Carlettini, per essere affidato all'ambulanza, intorno alle 22.30, ed essere trasferito in ospedale".

GLI ARTICOLI DI APPROFONDIMENTO SONO DISPONIBILI SULL'ADIGE DI OGGI

IL LUOGO DELLA TRAGEDIA

Visualizza mappa ingrandita

comments powered by Disqus