Il sindaco di Levico, Gianni Beretta: «Sono stanco, ma non lascio»
Il primo cittadino fa il punto a oltre metà mandato, smentendo le voci delle dimissioni. Il commento: «È un’esperienza davvero impegnativa, cominciata tra le emergenze»
IL CASO Il Comitato «Acquarossa» si rivolge al Codacons
IL DIBATTITO La petizione: non si demolisca l'ex Masera
LEVICO TERME. Dura la vita del sindaco: una corsa continua. E nessuno sconto. Per quello di Levico Terme, Gianni Beretta, eletto nel 2019, nella mattinata di giovedì 2 marzo in agenda c’erano incontri a Vetriolo sulla gestione forestale, sul Caffè Buffet di Levico, sull'asilo; e nel pomeriggio questa intervista e altri due meeting.
Sindaco, superata la metà del guado, qual è la sua valutazione?
E' una esperienza molto difficile, ma bellissima. Molto difficile perché siamo entrati pochi mesi dopo Vaia, con tutta la gestione del post tempesta in carico. Siamo stati uno dei comuni più colpiti sul versante di Vetriolo, su quello di Vezzena e nel Parco asburgico. E dopo sei mesi è arrivato il Covid. È stata dura anche per la nostra inesperienza perché, a parte Paolo Andreatta, nessuno era mai stato in giunta.
Avere una maggioranza composita, con sensibilità diverse, vi ha portati ad avere tensioni?
Abbiamo persone con sensibilità anche opposte. Ma quando si hanno idee diverse, si è obbligati a discutere e a trovare una mediazione, e magari la soluzione migliore.
Quindi tutto bene? Perché la voce che gira è che siate in rotta e che lei stia pensando alle dimissioni.
Guardi, ammetto che ogni tanto sono veramente stanco, però non per problemi interni alla maggioranza ma per i tanti fronti aperti. Vaia, il Covid, i ragazzi problematici e le famiglie fragili, le nuove richieste che si aggiungono continuamente alle cose da fare.
Ma lei si dimette o no?
No, no, no.
Qualcuno dei suoi è tentato da una candidatura alle provinciali? Ad esempio il suo vicesindaco Patrick Arcais, molto vicino all'assessore Mattia Gottardi?
Arcais è vicino a Gottardi da prima di diventare vicesindaco, come qualcun altro è vicino al Pd, al Patt o ex Patt e qualcuno è battitore libero. A mio avviso non si candiderà nessuno, ma tutti stanno cercando candidati. Anche al sottoscritto stanno arrivando richieste, ma io resto civico.
Ma le sue simpatie vanno più a...?
Le mie simpatie vanno più a Lei, in questo momento.
Grazie, ho capito il messaggio: non si sbilancia. Passiamo ad altro. Cosa sta succedendo al comparto termale?
In un anno ci sono state la rinuncia a costruire la Medical Spa, le dimissioni dei vertici della Levico Terme spa, il fallimento della gestione del Grand Hotel Imperial.Con qualche difficoltà il progetto della Medical Spa era pronto a partire, ma due anni di Covid ci hanno ammazzato. Il fatto di avere una economia turistica andata in forte crisi, l'aumento terribile dei costi, le ulteriori garanzie richieste, hanno mandato tutto a rotoli. Ma in queste settimane dovrebbe essere chiuso il nuovo bando che darà certezze su una gestione lunga e linee guida sulla valorizzazione dell'acqua. Da lì si ripartirà.
Per Vetriolo, è tutto perso? La località è in rovina.
Vetriolo ha delle forti limitazioni date dalla carta di sintesi della pericolosità, ma stiamo dialogando con la Provincia per riuscire a dislocare i volumi oggi esistenti in modo più diffuso, così da avere strutture piccole ma maggiormente gestibili. E a Vetriolo vogliamo creare un nuovo campo di decollo per il volo a vela sotto malga Masi, dove Vaia ha aperto ampi spazi.
Il futuro della Panarotta? Il dibattito è caldo.
Non è mai stata fondamentale per Levico, da quando Vetriolo non lavora, ma se venisse un po' sviluppata implementerebbe la stagione invernale che teniamo in piedi grazie al mercatino di Natale. In parte il suo futuro può essere ancora legato agli impianti, ma è evidente che tanta gente apprezza la località anche se non scia.
Abbiamo scritto negli ultimi anni di tanti alberghi in crisi. A Levico com'è la situazione?
Abbiamo tre strutture chiuse da molti anni: gli hotel Europa, Miralago e Due Laghi. I due dopo le terme avranno un uso residenziale, quello all'ingresso del paese una destinazione commerciale. Ci sono poi altri tre hotel chiusi: il Sandro, che però dovrebbe riaprire, il Rocca e il Pace. Invece, dove c'è il ricambio generazionale, va bene: l'Ambassador in pieno Covid è diventato 4 stelle, il Sorriso sta per avere la stessa classificazione, altri come l'Acler hanno fatto migliorie.
Ci sono novità sul finanziamento del polo culturale da oltre 5 milioni al posto dell'ex cinema?
Contiamo che venga finanziato nell'assestamento di bilancio, in tarda primavera, in modo da andare poi all'approvazione del progetto esecutivo (correggendo un po' il definitivo) e all'appalto. La mia speranza è che la posa della prima pietra avvenga nel 2024. Sarà fondamentale per mantenere il centro vivo.
Qual è il quadro del servizio idrico, su cui ultimamente ci sono state molte polemiche?
Abbiamo tantissima acqua nel fondovalle, e da lì l'anno scorso abbiamo potuto pomparla. Bisogna considerare che in estate raddoppiamo la popolazione. Ma chiaramente dobbiamo investire per ridurre le perdite, che non sono del 46% ma sono comunque ingenti. I nostri acquedotti sono in rete, noi siamo collegati a Novaledo e a Caldonazzo, per il mutuo soccorso. Poi c'è anche la linea Frassilongo, Pergine, Vetriolo, Levico. Ci siamo sempre dati una mano.
E l'acqua rossa, ricomparsa in questi giorni?
Sarà difficile risolvere definitivamente il problema. Abito anch'io in via Lungoparco, dove è stato registrato il problema. Non ho mai avuto acqua rossa, la casa sopra di me sì. E' chiaro che qualche problema c'è sulle condutture private, qualche altro sul sistema. Comunque stiamo intervenendo sui fine ramali, per evitare gli intorbidimenti, e lavoreremo per migliorare tutto il ciclo.