Alla scoperta delle "perle" di Civezzano grazie a “Palazzi aperti”
Oggi, giovedì primo giugno, sono in programma visite a Bosco e a Barbaniga, piccolo borgo già sede di un convento di frati Eremitani di Sant’Agostino. Stasera lo spettacolo teatrale «La soffitta di Trento… racconta Barbaniga»
CIVEZZANO. Sarà un pomeriggio soprattutto dedicato alla scoperta di agglomerati urbani «periferici» dalle particolarità rinascimentali, quello che viene proposto nella giornata di oggi a Civezzano, nell’ambito delle proposte inserite nel contenitore di «Palazzi aperti» edizione 2023.
Gli organizzatori precisano che la partecipazione dovrà essere confermata attraverso la prenotazione da effettuare in biblioteca a Civezzano, chiamando allo 0461858400 o tramite mail a biblioteca@ comunecivezzano.it .
La collaborazione è con l’attiva presenza dell’Ecomuseo Argentario che partecipa con le guide di «media montagna».
I partecipantI sono attesi alle 17.30, al parcheggio della frazione Barbaniga (Civezzano), dove, nel borgo agricolo già sede di un convento di frati Eremitani di Sant’Agostino (secolo XIII), si potranno visitare la chiesetta di San Giovanni Battista e la «corte» di un palazzo rinascimentale, attualmente sede dell’Azienda agricola (biodinamica) Moser.
Proseguendo, poi, a raggiungere l’altra frazione di Bosco, pure già sede nel XIII secolo di un castello posto a controllo delle risorse minerarie del monte Calisio (Argentario). Quanta storia, quindi, per il ritorno a Barbaniga, cullati dai racconti di colline del Civezzanese pregne di «luoghi rurali» incastonati in ambiente naturale e dalle origini storiche.
Ma, la giornata non si concluderà qui.
Infatti, dopo la presentazione del programma del «Festival di Bosco» che avrà centro di attenzione con le manifestazioni della prossima settimana, dalle 20 si potrà apprezzare lo spettacolo teatrale «La soffitta di Trento… racconta Barbaniga» che viene proposto dagli artisti Stefano Debiasi e Emanuele Casapiccola, proprio nell’àmbito e quale anteprima al Festival di Bosco, ideato dal clown «Mauretto» Mauro Lunelli.