Il Drago è stato incenerito, ma il Grifone lo vendica: in Tesino la nuova opera di Martalar
A pochi giorni dall’incendio che ha distrutto l’opera di Lavarone, in Tesino ci si prepara all’inaugurazione del mitologico animale, unione tra aquila e leone
TESINO. Mancano pochi giorni all’inaugurazione. La data c’è: sabato 9 settembre. Nel cantiere per la realizzazione del Grifone, sulla sommità di un colle in località Celado, i lavori proseguono a spron battuto. Un animale mitologico, quello a cui sta lavorando l’artista Marco Martalar, fin da ora oggetto di continue visite. Impossibile non vederlo.
Sei metri di altezza, nove di lunghezza è stato scelto dal Comitato Amici del Grifone Tesino, come si legge in un cartello apposto davanti al cantiere «per la vicinanza con il Veneto: l’aquila è il simbolo del Trentino, il leone per il Veneto».
Non si è ancora spento l’eco per la distruzione del Drago di Vaia a Lavarone che già una nuova opera di Martalar è pronta per l’inaugurazione. Dall’altra parte della Valsugana, a sud, da alcuni mesi sull’altopiano della Marcesina, nel comune di Grigno campeggia l’Aquila.
Guardando ad ovest, in località Vetriolo, a Levico Terme, si trova la Lupa. Ora tocca al grifone la cui durata nel tempo, come ricordano gli esponenti del locale Comitato, è variabile dai 15 ai 20 anni. L’opera è stata finanziata coinvolgendo l’intero territorio del Tesino, sia a livello pubblico che privato, con una serie di iniziative e di eventi che hanno permesso di raccogliere la somma necessaria per dotare la conca di un’opera sicuramente originale e che non passa inosservata.
Niente viene lasciato al caso, tanto che da qualche tempo è stata realizzata anche un’apposita segnaletica per indicare a turisti e residenti i vari sentieri e percorsi che portano sul colle in località Celado.