Botte e morsi alla fidanzata, la mamma di lei lo denuncia: per un ventenne violento scatta il divieto di avvicinamento
La madre, di fronte a una situazione che durava da tempo, è andata dai carabinieri di Borgo e ha mostrato loro le foto scattate alla figlia: segni di schiaffi sul volto, lividi sulle braccia e sul costato, un morso sulla coscia. Anche altri due casi da "codice rosso" denunciati negli ultimi giorni nella zona, un uomo è stato allontanato da casa dall'autorità giudiziaria
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TRENTO. Lividi sul volto, segni di morsi sul corpo. La madre della vittima si è rivolta ai carabinieri raccontando che a ridurre così la ragazza è stato il fidanzato ventenne. Immediata la segnalazione in procura: per il giovane violento è scattato il divieto di avvicinarsi alla vittima.
Questa storia di amore malato purtroppo non è isolata. Sono tre i casi di "codice rosso" denunciati negli ultimi giorni solo nella zona della Valsugana. Due i provvedimenti dell'autorità giudiziaria a carico di altrettanti giovani uomini che dovranno starsene alla larga per un po' dalle loro ex compagne.
Il caso più grave - anche se in contesti violenti non può esistere una classifica, perché la mancanza di rispetto va sempre condannata - riguarda la ragazza picchiata dal fidanzato ventenne. Lei, che non nasconde le sue fragilità, da alcuni mesi conviveva con il giovane nella casa dei genitori di lui.
Le liti erano all'ordine del giorno: bastava una sciocchezza per far scattare l'ira del ventenne, che non ha mai pensato di risolvere le discussioni con un confronto alla pari, affrontando il problema, magari cercando di superare le difficoltà.L'unica strada che ha dimostrato di conoscere è quella della violenza. La fidanzata, soggiogata, non si mai ribellata.
A denunciare la situazione ci ha pensato la madre della ragazza, mostrando ai carabinieri della stazione di Borgo Valsugana le foto scattate alla figlia, immagini che testimoniano l'epilogo drammatico di quel rapporto: segni di schiaffi sul volto, lividi sulle braccia e sul costato, un impressionante segno di morso sulla coscia. Non era la prima volta. La ragazza, come accertato dalle indagini, veniva percossa frequentemente. La procura ha emesso nei confronti del ventenne un provvedimento di divieto di avvicinamento alla vittima.
Stessa misura è stata decisa dall'autorità giudiziaria per un cittadino straniero che vive da oltre un anno in Valsugana. L'uomo dovrà stare lontano dalla moglie, sposata nel 2019 nel suo Paese, e dai suoi bimbi. Ad accorgersi che la donna, arrivata pochi mesi fa in Italia con i figli, aveva lividi al braccio è stata l'assistente sociale durante un colloquio per le pratiche di ricongiungimento familiare. Immediata la segnalazione ai carabinieri di Borgo, ai quali la vittima ha confidato che il marito si era mostrato violento subito dopo le nozze.
E un altro uomo, un trentenne trentino, è stato denunciato dai carabinieri nell'ambito dei reati previsti dal «codice rosso», contro la violenza domestica e di genere. La convivente, che abita in Valsugana, si è presentata lo scorso fine settimana al pronto soccorso con segni di percosse, sostenendo che il compagno la volesse strangolare. Medicata, è stata dimessa con prognosi di guarigione di sette giorni. L'uomo ha precedenti per maltrattamenti in famiglia, nei confronti della ex.