Acciaieria di Borgo, dopo la nube di polvere si attendono nuovi controlli
L'episodio di venerdì sera, ultimo di una serie, è stato segnalato all'Appa, che già nei giorni scorsi aveva «escluso situazioni gravi». La vicina Lenzi spa riferisce che i propri lavoratori «avevano bruciore agli occhi e problemi di respirazione» e lamenta che i macchinari nel piazzale erano tutti ricoperti di polvere bianca
IL FATTO Nuvola di polvere bianca dall'acciaieria di Borgo
IMPIANTO Ampliamento: accordo Comune, Provincia e proprietà
POLEMICHE Una storia di scontri sulla presenza dello stabilimento
BORGO. Nel week-end alla Lenzi spa di Borgo Valsugana, la storica azienda che vende trattori e macchine agricole, le porte erano aperte per l' "Open House". Un appuntamento tornato dopo le limitazione della pandemia, per consentire ai clienti di vedere gli oltre 200 mezzi in mostra. «Ma i macchinari sono tutti ricoperti di polvere bianca», commenta sconsolato Andrea Lenzi, che la sera prima ha deciso di allertare il 112, dopo che lo stabilimento è stato investito da una nuvola di polvere bianca - azzurrina, proveniente dalla vicina acciaieria.
Ovunque giri lo sguardo lo scenario non cambia: «Sono vicino agli scavatori, sono tutti bianchi», dice. Ma a fare salire la preoccupazione, venerdì pomeriggio, è stato anche il malessere che ha investito i 28 dipendenti: «Avevano bruciore agli occhi e problemi di respirazione», racconta Lenzi. Quella dell'altra sera, prosegue Lenzi, è stata una nuvola di polvere eccezionale, ma il problema prosegue da tempo: «È un disastro e qualcuno questa polvere la respira».
Gli incontri con la proprietà dello stabilimento, Acciaierie Venete, non hanno sortito alcun effetto: «Ci dicono che va tutto bene», aveva spiegato anche il direttore di Lenzi spa, Luca Ganarin. Venerdì sera, sul posto, è arrivata anche una squadra dei vigili del fuoco di Borgo che, esclusa la presenza di pericoli o rischi imminenti, ha comunque poi riferito il quadro alla centrale operativa del 115 che, in questi casi, procede con una segnalazione agli organi competenti, dunque all'Appa, l'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente.
I pompieri hanno informato dell'accaduto anche l'acciaieria che, in caso di anomalie, è tenuta a segnalare al Settore autorizzazioni e controlli dell'Appa: questo prevede la legge per gli impianti sottoposti ad Aia (autorizzazione integrata ambientale). Quello che si può dare per scontato è che, dopo questo episodio, scatteranno - di nuovo - i controlli dell'Appa, per capire cosa abbia causato quella nube bianca. L'acciaieria, del resto, da tempo è una "osservata speciale" e anche nelle scorse settimane sul tavolo dell'Agenzia erano arrivate segnalazioni.
Una di questa, nella prima settimana di ottobre, portava la firma del dottor Roberto Cappelletti, presidente di Medici per l'ambiente Isde del Trentino, che aveva osservato una "fumata" sospetta: «Emissioni diffuse provenienti dal forno fusorio», le sue parole. Il dirigente generale di Appa Enrico Menapace in quell'occasione aveva spiegato che l'Agenzia stava facendo i dovuti accertamenti, come da prassi quando giungono segnalazioni sull'impianto produttivo.
«Acquisiremo la documentazione necessaria, ma al momento - aveva rassicurato Menapace - escludo situazioni gravi che richiedono interventi immediati».
«So che ci sono state alcune segnalazioni e mi sono state date ampie assicurazioni che intervengono tempestivamente per verificare eventuali cause. L'Appa monitora la situazione costantemente», commenta il sindaco di Borgo, Enrico Galvan. F. P.
[nella foto, l'acciaieria di Borgo Valsugana, archivio l'Adige]