A caccia di finanziamenti per recuperare la via della Val Careta, fra Caldonazzo e Lavarone
Lo storico percorso, da anni chiuso per frane, è al centro di un progetto per un collegamento ciclo-pedonale attraverso un ambiente di grande fascino
L'OPERA Arriva un progetto, con tutti i Comuni interessati
STORIA Si pagava un pedaggio all'osteria della Stanga
ALTIPIANI CIMBRI. 1873-2023, sono pasfra Caldonazzo e Lavaronesati 150 anni dall'inaugurazione della strada austriaca della Val Careta. La via era nata per collegare le comunità degli altipiani cimbri con il fondovalle, ed in particolare con Caldonazzo, Levico, Pergine e Trento. Quella via di comunicazione fu un vero capolavoro: attaccata alla roccia, l'arteria Val Careta corre nel Comune catastale di Lavarone fino ad incontrare la Valsugana a Caldonazzo.
Si percorreva con animali, carri, a piedi e si pagava un pedaggio all'osteria della Stanga, e i denari venivano investiti per la manutenzione della via.«Aveva una pendenza media tra il 7 e l'8%, fu costruita prima della statale della Fricca, prima del Menador. Oggi si dovrebbe investire nel ripristino della Val Careta, non soltanto per la sua storia, orgogliosa e fiera, ma anche per dar vita ad un collegamento ciclo-pedonale tra queste terre cimbre e la Valsugana. Potrebbe diventare il fiore all'occhiello per tutto il Trentino», commenta Fernando Cetto, che da anni si batte per collegare gli altipiani al fondovalle tramite funivia e tramite la Val Careta.I
l progettista per il ripristino della strada è l'ingegner Mirco Baldo: «Purtroppo il tempo ha reso la Val Careta non percorribile causa frane e la friabilità della roccia dolomitica. Il progetto non definitivo di recupero prevede un sostanziale e forte intervento con passarelle nel tratto centrale della strada, che sarà recuperato con moduli metallici e cordini di un certo spessore. L'idea, con le dovute differenze, vuole mutuare la strada del Ponale che mette in relazione il Garda con la val di Ledro». A progetto deliberato e a lavori appaltati si prevede un anno di lavori.
«Un collegamento a vocazione strategica, che propone uno dei percorsi più suggestivi dell'intero Trentino» sottolinea Isacco Corradi, sindaco di Lavarone, Comune capofila per la realizzazione dell'opera. «La strada ed i ruderi della vecchia osteria "La Stanga" sono di proprietà del Comune di Lavarone. Ora siamo ad una svolta determinante, il bacino della Valsugana e l'Alpe Cimbra rappresentano due realtà di assoluto valore turistico, economico e sociale.
Il progetto è in cerca degli adeguati finanziamenti attraverso bandi europei. L'intera opera di ripristino costerà all'incirca 5 milioni di euro ed è possibile farla anche a stralci» conclude il sindaco. T. D.