Addio a Luciano Tomasi, vero pioniere del turismo sul lago di Caldonazzo
Aveva fondato il camping Fleiola di Calceranica nel 1962, 62 anni fa, assieme al fratello Fernando: il terreno sul quale sorge il campeggio, al di là della ferrovia della Valsugana sulla punta creata dal letto del torrente Mandola, all'epoca era tutt'altro che sistemato. Il grazie del figlio Michele
CALCERANICA. Se n'è andato un pioniere del turismo sul lago di Caldonazzo: è scomparso domenica 11 febbraio, a 91 anni, Luciano Tomasi (nella foto con la moglie, ndr), fondatore del camping Fleiola di Calceranica dove fino all'ultimo ha vissuto e, seppur non più direttamente, ha sempre affidato alle nuove generazioni consigli, idee e l'esempio.
Luciano Tomasi ha fondato il camping nel 1962, 62 anni fa, assieme al fratello Fernando: il terreno sul quale sorge il campeggio, al di là della ferrovia della Valsugana sulla punta creata dal letto del torrente Mandola, all'epoca era tutt'altro che sistemato. Vi sorgeva il rudere di un lido che non era mai stato aperto, oltre a portare ancora i segni del secondo conflitto mondiale.
«Da un terreno pieno di buche della guerra - ricorda Michele, figlio di Luciano, che oggi gestisce con la famiglia il camping - mio padre e suo fratello sono riusciti a far nascere un'azienda che ancora oggi è prospera. L'avvio, ovviamente, non è stato privo di sacrifici: i clienti erano pochi, e i due fratelli dovevano svolgere un altro lavoro per mantenere le loro famiglie, perché non sarebbero riusciti a vivere e tirar su una famiglia solo col campeggio. Mio padre, ad esempio, contribuì a installare il guardrail lungo l'autostrada del Brennero, che era in costruzione in quegli anni».
Singolare anche la scelta del nome: Fleiola deriva dalle iniziali dei nonni paterni, degli zii e del padre di Luciano e Fernando (Ferdinando e Lidia, i nonni, Elvira, Ilda, Odone e Lidia gli zii, Arrigo il padre) in ordine di età, dal più anziano al più giovane: un modo per legare ancora di più la famiglia Tomasi con la storia del camping.
«Papà è stato uno dei primi a lanciare il turismo sul lago di Caldonazzo con la forma del campeggio, ed è stata anche una figura che ha dato spinta all'associazionismo di categoria. Credeva molto, in tempi non sospetti, al fatto che l'unione fa la forza, che i colleghi non sono concorrenti e che solo lavorando insieme si vince. Per questo è stato fra i fondatori della Faita del Trentino, l'associazione dei camping, di cui è stato anche presidente. Credeva nella promozione, ma fatta in gruppo. Per questo, agli inizi dell'avventura del camping, partì anche alla volta dell'Olanda assieme a Luciano Ciola del camping Spiaggia, per pubblicizzare i camping della Valsugana in quel paese, con un piccolo stand pubblicitario».
I primi turisti, che raggiungevano le sponde del lago con tende e le prime roulotte, pian piano crebbero di numero tanto che al camping si costruì un piccolo bar, e si sistemarono i bungalow: stava nascendo quel connubio che lega il lago con gli olandesi, i tedeschi ma anche con gli italiani.
Nel 1989 il fratello di Luciano, Fernando, cedette la sua quota al fratello che quindi continuò con la sua famiglia nella gestione del Fleiola: assieme a lui la moglie Marirosa, i figli Daniela e Michele con la moglie olandese Rienke e i loro due figli Marco e Lisa.
«Papà - conclude Michele - si interessava sempre e comunque dell'azienda, era una figura forte e importante anche per noi, la sua famiglia. Non possiamo che ringraziarlo per quello che ci ha dato, per l'azienda che ha costruito e per l'educazione che noi figli abbiamo ricevuto».
Luciano faceva anche parte dell'associazione Marinai d'Italia, avendo fatto il servizio militare in Marina: ne andava orgoglioso, tanto che sul necrologio la foto lo ritrae con il classico basco, la camicia bianca con il colletto blu, segno distintivo dei marinai.Il funerale di Luciano Tomasi sarà celebrato giovedì alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Calceranica.