Accoltellamento a Levico, parla l’uomo accusato di tentato omicidio: “L’ho fatto per difendermi”
Resta in carcere il 46enne accusato di tentato omicidio in seguito a una lite con il vicino di casa avvenuta lunedì 18 giugno a Levico. Dal Santa Chiara è arrivata la conferma che le condizioni dell'aggredito sono meno gravi di quanto apparso in un primo momento
IL FATTO Levico, accoltellato durante una lite: fermato l'aggressore
TRENTO. Rimane in carcere il 46enne accusato di tentato omicidio in seguito a una lite con il vicino di casa avvenuta lunedì 18 giugno a Levico. L'udienza di convalida della misura cautelare di fronte al Gip di Trento è prevista per giovedì mattina. «Sono stato io a colpirlo con il taglierino, ho dovuto difendermi». L'aggressore, 41enne operaio albanese, ha ammesso le proprie responsabilità davanti ai carabinieri. Anzi, è stato lui - accompagnato dalla sorella e dal cognato - a suonare il campanello della caserma di Levico per costituirsi. Caserma che nel tardo pomeriggio di lunedì era chiusa: l'uomo ha poi chiamato il "112" e atteso l'arrivo della pattuglia.
Davanti ai militari ha rilasciato dichiarazioni spontanee, spiegando di aver reagito ai pugni del vicino, un 49enne nato in Marocco. Dal Santa Chiara ieri è arrivata la conferma che le condizioni dell'aggredito sono meno gravi di quanto apparso in un primo momento.
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