Ambiente / Acque

Diga sul Vanoi, il "no" deciso della Sat centrale e della sezione del Primiero: «Se serve acqua, svuotate i bacini esistenti»

Dura presa di posizione contro il progetto veneto del Consorzio di Bonifica del Brenta: «Già nel 1958 si concluse che il sito non era adatto»

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TRENTO. No alla realizzazione del Bacino Irriguo sul Vanoi da parte del Consorzio di Bonifica Brenta - Cittadella (Padova). È chiara la posizione di SAT in merito “a una diga che andrebbe a stravolgere un sistema fluviale ormai unico nel panorama delle Alpi Orientali… Intendere l’ambiente come una natura da assoggettare e sottomettere per l‘interesse umano è una forma anacronistica e conclusa del passato”.

Ma questa non è l’unica obiezione sollevata dalla sezione SAT Primiero, recepita dal Consiglio Centrale della SAT.

In particolare, in riferimento al progetto di realizzazione di una diga sul Vanoi la SAT CENTRALE e la SEZIONE DI PRIMIERO DELLA SAT avanzano le seguenti obiezioni di merito:

1- La Diga stravolge un sistema fluviale ormai unico nel panorama delle Alpi Orientali, costituito da ambienti ripariali per fauna Ittica ed Avifauna; nel torrente Vanoi vivono due specie inserite nella lista rossa IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura): la trota marmorata (Salmo marmoratus) e lo scazzone (Cottus gobio), tutte e due in pericolo critico.

2- I versanti destro e sinistro dell’ipotetico lago presentano secondo la Carta di sintesi della pericolosità della provincia di Trento una classe di penalità “P4 ELEVATA”, dovuta a potenziali crolli ed alla particolare situazione lito-geomorfologica dei versanti franosi; questa situazione ha già causato delle frane anche in tempi recenti, che possono generare in caso di invaso, un’onda tipo Vajont che può colpire i paesi e le infrastrutture sottostanti.

3- Nel 1958, a seguito dell’inizio dei lavori esecutivi alla nuova diga della Cortella, furono eseguite delle perforazioni di sondaggio per capire quanto i versanti fossero solidi per la tenuta delle spalle dello sbarramento. I sondaggi in sponda dx. sul lato di Lamon non dettero un risultato compatibile, vista la presenza di cavità sabbiose sotterranee e non roccia di solida, ed i tecnici della ditta Rodio di Milano, leader europea nei lavori di costruzione delle dighe, decretarono la non conformità di quel sito per la diga.

4- La Diga avrà un volume di invaso fino 33 milioni di metri cubi di acqua a seconda delle varianti. Da studi fatti lo specchio d’acqua avrà una forte evaporazione che cambierà il microclima della valle del Vanoi con più umidità e malesseri per la gente locale che ci vive. In Primiero c’è l’esempio della Diga di Pontet molto più piccola, costruita all’inizio degli anni ‘60 che ha influenzato notevolmente il clima della valle, rendendola notevolmente più piovosa e umida, con formazioni di nebbie stagnanti in certi periodi dell’anno, prima a tutti sconosciute.

5- Il Trentino ha già creato un completo sfruttamento delle acque; nel Vanoi e nel Primiero sono stati completamente sfruttati tutti gli invasi, captando ogni portata utile alla produzione, stravolgendo ambienti dove la natura ci ha messo anni per riadattarsi. Intendere l’ambiente come una natura da assoggettare e sottomettere per l‘interesse umano è una forma anacronistica e conclusa del passato.

Nello Schener si nota la diga di Ponte Serra piena fino all’orlo di sedimenti, che ne limitano totalmente la capacità di invaso e di laminazione, mentre più a valle il lago del Corlo, già oggetto in passato di ipotesi di svuotamento, presenta in buona parte del suo invaso, la stessa situazione. Si vuole evidenziare come una possibile analisi di costi e benefici nel confronto dello svuotamento parziale delle due dighe sopracitate possa dare delle ulteriori indicazioni serie e sicuramente meno impattanti.

6- I lavori di un invaso di quel tipo provocherebbero una situazione logistica difficile per gli utenti dell’arteria dello Schener, continuamente oggetto di revisione del tracciato stradale. Ci sarà un ulteriore aggravio del traffico pesante fino a fine lavori che influirà in maniera negativa sui collegamenti per gli ospedali, le scuole, il turismo, ed il traffico commerciale della valle generando una insofferenza generale della popolazione locale per un’opera a beneficio di un ristretto numero di persone.

Per SAT, in questo momento di cambiamento climatico, è necessario ripensare l’agricoltura con soluzioni integrate e condivise per risparmiare l’acqua Bene Comune.

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