Colto da malore in bici, il dolore della famiglia di Marco Alverà: “Un papà sempre presente”
Il mondo dello sport trentino piange il 58enne di Pergine Valsugana. Il suo cuore ha smesso di battere ieri mattina, 3 gennaio, mentre Alverà percorreva in bicicletta la strada forestale che da Tenna porta a Levico
LEVICO Muore in bici per un infarto Paolo Alverà
PRECEDENTE In ottobre la tragica fine di Silvano Janes
LEVICO. «Papà è sempre stato presente, le mie sorelle e io eravamo la sua priorità, anche se aveva sempre tantissimi impegni». La dolcezza delle parole di Marco Alverà, uno dei figli di Paolo, è pari alla profondità del dolore che ieri assieme alle sorelle Emma e Angelica ha dovuto affrontare, all'improvviso. Nonostante il grande, costante impegno su numerosi fronti diversi, il cinquantottenne non aveva mai trascurato gli affetti, anzi.
Aveva saputo trasferire proprio ai figli la sua passione, tanto che Marco era uno dei tecnici della scuola nazionale di mountainbike dell'Oltrefersina: «Ciclismo, pattinaggio, hockey... Papà aveva una passione sconfinata per lo sport, ma una passione sana, senza eccessi. Credo sia anche per questo che è riuscito a trasmetterla a tutti e tutte noi, perché è sempre riuscito a farci apprezzare il bello del fare sport, senza alcuna pressione».
Tutto sull’Adige in edicola