Memoria / Edifici

Addio alla grande caserma Degol di Strigno, abbattuta dopo 111 anni densi di storia e vicende

Struttura austriaca, conquistata dagli italiani, ripresa dai Kaiserjager per un gorno: fu anche fabbrica tessile e campo profughi durante la guerra dei Balcani

di Massimo Dalledonne

CASTEL IVANO. Per 111 anni ha fatto la storia della comunità di Strigno. Un edificio, quello della caserma Giuseppe Degol, che oggi non c'è più. Nei giorni scorsi, infatti, le ruspe hanno demolito quello che restava dell'edificio che si era iniziato a costruire nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, dal Ministero della guerra dell'Impero austro-ungarico.

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Non ancora finito, venne occupato il 15 agosto del 1915 dal Regio Esercito, diventando un accampamento per le truppe e i servizi di sussistenza. Nell'anno seguente, il 1916, per un giorno venne riconquistata dai Kaiserjàger austriaci, per tornare subito nella mani italiane per merito di due compagnie di alpini del battaglione "Feltre" e da una compagnia della Guardia di Finanza.

In seguito alla battaglia di Caporetto, nel novembre del 1917, ritornò ancora in mano alle truppe austriache che la utilizzò, fino alla fine del conflitto, come deposito materiali e alloggiamento per le truppe.

Negli anni '20 divenne sede della fabbrica di pizzi e merletti della Canavero e Pons di Torino, prima, e all'inizio degli anni '30, passò di mano alla ditta torinese Unione Tessiture Ajmone & Marsan per diventare proprietà del Ministero della Guerra, verso la fine del 1936, per la somma di 100.000 lire. La caserma venne rimessa a nuovo, diventando deposito di formazione del Centro di Mobilitazione del Gruppo "Lanzo" del 5º Reggimento artiglieria alpina della 5° Divisione alpina Pusteria e, successivamente, dal 15 giugno del 1937, sede anche del 551° Battaglione mitraglieri motorizzato della 102ª Divisione motorizzata Trento.

Poco utilizzata durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 venne occupata dalla Wermacht fino a quando, l'11 maggio 1945, l'edificio venne occupato dalla United States Army diventando poi sede degli alpini e dell'artiglieria da montagna del Battaglione alpini Feltre.

Negli anni'50 divenne una colonia estiva della Lega Nazionale di Trieste per essere quindi occupata dai militari di leva e dai muli della Brigata Alpina Cadore di Belluno, per gli addestramenti estivi fino al suo completo abbandono nella metà degli anni'60.

Dal 1991 al 1998 la Degol venne utilizzata per ospitare profughi provenienti dalla guerra dei Balcani, da Croazia e Bosnia Erzegovina, ma soprattutto quelli arrivati dall'Albania.

Intitolata alla memoria del sottotenente e medaglia d'oro al valore militare Giuseppe Degol di Strigno e caduto nel corso della Grande Guerra, nel 1998 l'edificio diventa proprietà della Provincia e, successivamente, della Patrimonio del Trentino che la vende all'impresa Carraro di Castel Ivano. 

Oggi sull'area, la cui destinazione urbanistica è quella artigianale, ci sono solo detriti e macerie. Della vecchia caserma Degol non c'è più nulla. Solo ricordi di un pezzo importante di storia della comunità di Strigno.

Nei mesi scorsi è stato abbattuto l'ex magazzino dei muli, ora la caserma Degol. Due edifici storici per la comunità di Strigno che ora vivono nei ricordi anche di chi quella storia l'ha vissuta in prima persona.

 

 

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