Civezzano / L'iniziativa

Lago di Santa Colomba, i volontari al lavoro di notte per salvare i rospi

Nel noto sito a rischio investimento per gli anfibi, una riuscita serata per famiglie organizzata da Wwf Trentino e Anaguslav. Sabato scorso cinquecento animali in salvo grazie all’opera di quaranta persone, fra adulti e bambini

LOPPIO Quelli che salvano i rospi dalle auto: l'impegno dei volontari

di Elena Piva

CIVEZZANO - Culla di biodiversità, il lago di Santa Colomba è stato uno dei primi siti ad essere monitorati dai volontari di "Save the prince", progetto sovraregionale che mira a preservare le rotte migratorie degli anfibi. Promosso da Wwf Trentino e Lav, tutela e salvaguarda rospi, rane, tritoni e salamandre in 15 aree del Trentino, durante la stagione dell'accoppiamento: quest'anno, poggia anche sul supporto del Museo delle Scienze di Trento. 

Sabato scorso, in concomitanza dell'evento "Earth Hour" - mobilitazione globale con cui il Wwf ha sollecitato la società a donare un'ora di tempo alla natura - il bacino di Santa Colomba ha ospitato una serata per famiglie dedicata al salvataggio degli anfibi. L'appuntamento è stato pensato in collaborazione con "Anaguslav", l'attività estiva di "UsaAcli Trento" e "Libera asd" che consente a bambini e ragazzi di conoscere il territorio tra Civezzano, Zivignago di Pergine e Sant'Agnese. 

«Hanno partecipato con entusiasmo 40 persone, tra adulti e bambini - racconta Aaron Iemma, presidente di Wwf Trentino - mettendo in salvo 500 animali, per lo più rospi. Giulia Garollo, di "Anaguslav", ha intercettato bimbi sensibili e desiderosi di imparare a proteggere e distinguere le diverse specie. Sabato hanno così compreso come maneggiarle, ossia con delicatezza e rispetto».

L'attività dei 150 volontari di "Save the prince" è determinante anche in quella conca boschiva meridionale della valle di Cembra: al Santa Colomba salvano infatti 5mila anfibi all'anno. Parimenti all'area di Loppio, la Provincia Autonoma di Trento vi ha installato barriere di contenimento delle migrazioni, finalizzate a convogliare gli animali lungo i rospidotti (sottostanti il manto stradale) e consentire loro di raggiungere il bacino ove riprodursi. 

«Benché essenziali, le barriere sono permeabili e rospi e rane non passano sempre nei tunnel - spiega Iemma -. Il lago di Santa Colomba accoglie almeno 4 specie: il Rospo Comune, trasversale in provincia; la Rana Dalmatina, un unicum per il Trentino; la Rana Temporaria (o rana alpina) e la Rana Verde. È un sito a rischio investimento, ma la situazione non è drammatica quanto a Loppio. La "sp 225" è sfruttata da poche auto. Gli esemplari in migrazione però possono essere parecchi: basta un'auto per falciarne decine, se non centinaia. In generale, la reazione degli automobilisti è positiva. Sono rari gli scontri, il nostro gillet segnaletico ci identifica facilmente. Spesso le persone si fermano per capire cosa facciamo, complimentandosi e talvolta aiutando. Se tutti fossero a conoscenza dei siti di salvataggio (si veda www.savetheprince.net, ndr), verrebbe spontaneo rallentare, fermarsi e spostare gli animali dalla carreggiata, soprattutto in serate primaverili con più di 6 gradi». 

La collaborazione con il Muse di Trento permette di controllare l'eventuale presenza di malattie. «Ci dà l'idea di fare qualcosa in più - aggiunge il presidente di Wwf Trentino - attiviamo un protocollo di risposta rapida con patologie dannose come la chitridiomicosi, piaga portata da un fungo alloctono che ha mortalità del 100%. Informare resta fondamentale. Gli anfibi sono poco considerati perché non siamo più abituati a guardare a livello dei nostri piedi. 

Sono varie le credenze errate: non sono velenosi, la loro pelle è peculiare perché funge da difesa e da anti-batterico, né risorgono dalle ceneri, come le leggende sulle salamandre. Fanno parte di un complesso sistema di interazioni che abbraccia anche noi: per questo dobbiamo tutelare il loro diritto di vivere un'esistenza al meglio delle loro possibilità, non intersecata da infrastrutture ed auto».