Primiero scosso per la tragedia di Lamon: il 17enne ucciso dal papà aveva studiato a Fiera
Il giovane, dopo aver abbandonato gli studi in disaccordo con la famiglia, aveva recentemente trovato un'occupazione lavorativa. Un tentativo di indipendenza che, secondo le prime indiscrezioni, avrebbe acuito le tensioni familiari già esistenti. La scuola: «Un dolore che ci scuote profondamente»
PRIMIERO. Frequentava un istituto superiore di Fiera di Primiero fino a pochi mesi fa Riccardo Gaio, il diciassettenne trovato senza vita ieri pomeriggio insieme al padre, Vladislav Gaio, nella loro abitazione di Oltra, frazione del comune di Lamon, al confine tra Belluno e Trentino. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il genitore avrebbe prima ucciso il figlio con un colpo di arma da fuoco, per poi rivolgere la pistola contro se stesso.
Il giovane, dopo aver abbandonato gli studi in disaccordo con la famiglia, aveva recentemente trovato un'occupazione lavorativa. Un tentativo di indipendenza che, secondo le prime indiscrezioni, avrebbe acuito le tensioni familiari già esistenti.
L'allarme è stato dato intorno alle 14:30 di ieri quando alcuni vicini hanno udito degli spari provenire dall'abitazione. All'arrivo dei soccorsi, per padre e figlio non c'era più nulla da fare. La Procura di Belluno ha aperto un'inchiesta e disposto l'autopsia sui corpi delle vittime. Gli inquirenti stanno raccogliendo testimonianze tra parenti e conoscenti per ricostruire il contesto familiare e le possibili cause del gesto estremo.
L'intera area del Primiero e del Feltrino è sotto shock per una tragedia che ha colpito due comunità di confine già unite da storici legami sociali ed economici.
«Il dolore per la perdita di Riccardo, lo sgomento per la sofferenza che ha accompagnato la sua partenza ci scuotono profondamente. La dirigente dell’Istituto Comprensivo di Primiero, Maria Prodi con gli insegnanti, i suoi ex compagni di classe – si legge in una nota – si uniscono a quelli che gli hanno voluto bene e che non potranno più accompagnarlo nel cammino faticoso e bello della crescita».