Serafini condannato per gli insulti alla Kyenge

La frase «torni nella giungla» scritta su Facebook e riferita all'ex ministro Cecile Kyenge non gli costò solamente il posto di lavoro: Paolo Serafini, consigliere circoscrizionale di San Giuseppe Santa Chiara, è stato condannato ieri ad una multa di 2.500 euro ed a pagare 2.000 euro come risarcimento a favore di ciascuna delle associazioni che si sono costituite parte civile. Un conto che sale a 15mila euro se si calcolano anche le spese processuali, e che potrebbe mettere in seria difficoltà l'imputato, rimasto senza un'occupazione e dunque senza stipendio

Sempre più italiani bussano all'Atas

L'Atas è nata per l'accoglienza degli stranieri, soprattutto di coloro che si trovano in difficoltà. Ma da qualche tempo sono in costante crescita le ririchieste d'aiuto provenienti dagli italiani. Questi ultimi sono diventati, nel corso del 2013, il secondo gruppo nazionale all'interno dell'Atas con una percentuale del 9,3% sul totale, dietro al Marocco (13,6%). All'assemblea dell'associazione ha partecipato anche l'ex ministro all'integrazione Cécile KyengeI tuoi commenti

l'Adige

«Offese alla Kyenge? Licenziamento ingiusto»

«O licenziamo tutti i dipendenti pubblici che offendono i politici su Facebook o non mandiamo a casa nessuno». Parola di Claudio Civettini. E ancora: «Non voglio fare il difensore di Serafini, non mi interessa il suo caso in particolare e la sua è stata certamente una forma di critica impropria, ma in termini di principio la vicenda è assurda. Se andassimo a spulciare i profili Facebook di tutti i dipendenti pubblici credo troveremmo decine di offese a, giusto per fare due nomi, Berlusconi e Fornero»

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«Licenziato per le frasi su Kyenge, adesso vivo nella miseria»

Scrivere «torni nella giungla», rivolto al ministro Cecile Kyenge, con tanto di foto di scimmie accanto, gli costò il posto di lavoro e adesso è in miseria. Questa la storia che racconta oggi Paolo Serafini, consigliere circoscrizionale a San Giuseppe - Santa Chiara, prima leghista, poi della lista civica Progetto trentino, ora indipendente. La frase, nel luglio scorso sulla sua pagina di un social network, gli costò una denuncia e il 7 ottobre il licenziamento da Trentino Trasporti, dove faceva l'autista