Crollo delle nascite nei primi nove mesi Quest'anno previsti oltre 400 parti in meno
Nel 2015 il Trentino deteneva, insieme all'Alto Adige, il tasso di fecondità più alto d'Italia
Nel 2015 il Trentino deteneva, insieme all'Alto Adige, il tasso di fecondità più alto d'Italia
Luca Zeni: verrà, però, potenziato
«La mancanza del punto nascita - spiega Donata Borgonovo Re - sarà sostituita dallo sviluppo del percorso nascita integrato ospedale-territorio. In concreto - prosegue l'assessora - è da prevedere, nella struttura ospedaliera di Borgo e il Distretto Bassa Valsugana, lo sviluppo della presa in carico pre e post parto della madre e del bambino, attraverso una maggiore presenza di specialisti ostetrico-ginecologi ospedalieri. Resta comunque confermato - aggiunge Borgonovo Re - che l'hub di riferimento per l'evento parto rimane la struttura ospedaliera di Trento»
«Sul futuro dei punti nascita degli ospedali periferici del Trentino la Giunta provinciale non ha preso alcuna decisione, il tema verrà affrontato con le comunità locali all'interno della presentazione delle linee guida sull'assetto ospedaliero». Lo ha detto oggi Rossi
La sempre più probabile chiusura dei punti nascita degli ospedali di Tione e di Cavalese - ipotesi sulla quale sta lavorando l'assessore Donata Borgonovo Re - incontra l'appoggio del presidente dell'Ordine dei medici, Giuseppe Zumiani: «Basta guardare al passato, si deve garantire il massimo della sicurezza alle strutture sanitarie». I territori però non ci stanno: dalla val di Fiemme e dalle Giudicarie si alza la protesta contro ogni ipotesi di chiusuraPunti nascita chiusi: sì o no?