Siria in fiamme: ribelli jihadisti filo-turchi hanno preso il controllo di Aleppo
I ribelli jihadisti filo-turchi hanno preso il controllo di Aleppo. Migliaia di civili in fuga dalla città, da dove si è temporaneamente ritirato anche l'esercito siriano. L'Onu ha avviato l'evacuazione da Aleppo verso Damasco, nel primo convoglio di auto anche alcuni italiani a bordo. Le forze jihadiste sono entrate anche nella regione di Hama, al centro della Siria. Secondo l'account X del governo libanese, un attacco aereo russo ha ucciso a Idlib Abu Muhammad al Jolani, capo di Hayat Tahrir al Sham (Hts, Commissione per la liberazione della Siria) sigla che riunisce i ribelli sunniti che hanno attaccato in Siria.
Voci non confermate parlano di scontri, nel centro di Damasco, tra fazioni governative rivali, guidate rispettivamente da elementi filo-iraniani e da altri filo-russi. L'agenzia governativa di notizie Sana ha smesso di inviare notizie, indizi che fanno ipotizzare in molti un golpe a danno di Bashar al Assad. Ma il raìs assicura: la Siria "sconfiggerà i terroristi".
Le forze curde, espressione dell'ala locale del Pkk e che hanno da tempo mantenuto una roccaforte ad Aleppo, hanno inizialmente tentato di approfittare del ritiro dei governativi e hanno per primi preso il controllo dello scalo internazionale della città. Solo nel pomeriggio, dopo aspri negoziati con le forze filo-turche, l'aeroporto è passato in mano ai jihadisti guidati da Ankara. Questi hanno proseguito verso sud, entrando senza colpo ferire in tutta la regione di Idlib, e penetrando, per la prima volta dopo quasi un decennio, in quella centrale di Hama. Qui, le forze russe si sono ritirate dall'aeroporto militare e dalla base chiave di Sqeilibye, sul fiume Oronte.